venerdì 1 maggio 2015

Winery, Olive e vita in un Cottage: questa è Margaret River

1 Maggio 2015

Pasqua è passata e un nuovo capitolo si è aperto.
Dopo quasi un mese passato insieme nella share house a Brookfield, il gruppo di italiani si è alla fine diviso. Toni e Marta, la coppia di Biella, sono andati a vivere in un'altra casa insieme ad una famiglia di australiani, mentre il resto del gruppo, Alex, Nicole, Norman, Alessandro, Luca e Dino si sono trasferiti tutti insieme in quella che doveva essere anche la nostra futura casa.
Ultimi party tutti assieme, serate pazze che hanno fatto saltare in aria l'impianto stereo che ancora mi portavo dietro dalla Nuova Zelanda e all'orizzonte dei tramonti che segnavano un nuovo inizio.










Con Pasqua si chiudeva anche la nostra collaborazione con la Water Shed; niente più lavoro in farm… la stagione dell'uva era terminata. Si ritornava ad essere disoccupati e la cosa mi aveva preoccupato non poco.
Ma anche sta volta la fortuna mi ha bussato alle porte e ancora una volta è stato il lavoro a trovar me. Nicole, la ragazza di Alex, aveva completato i suoi mesi alla Leeuwin Estate come cameriera, e come previsto nel nostro visto di "Working Holiday", non si può lavorare più di sei mesi sotto lo stesso datore di lavoro.
Mi si erano aperte le porte per un nuovo lavoro in un ristorante, o meglio, in quella winery dove avevo lavorato per il concerto ai primi di marzo. La Leeuwin Estate, una tra le più rinomate del Western Australia e perché no, pilastro principale nella produzione di vini nell'area di Margaret ed esportazione al di fuori dall'Australia.

Ma procediamo con calma.
Il lavoro è arrivato nel momento giusto, se non fosse solo che in quella settimana dovevamo lasciare la casa. Tempo tre giorni e tutto doveva sparire. Tutto doveva essere perfetto, in ordine e pulito; ma soprattutto tutto quello che avevamo con noi doveva essere ricaricato sul van!!
Aveva inizio di nuovo la vita da gipsy. La nuova casa sarebbe stata disponibile solo dalla settimana successiva. Nel frattempo c'era da trovar una soluzione.
E qui si apre un'altra parentesi… Carlotta. Una ragazza toscana di 28 anni che abbiamo conosciuto circa un mese fa e che di punto in bianco è entrata nella vita di mio fratello o meglio, nella nostra. Ebbene sì! Mio fratello è cotto… è da un sacco di tempo che non lo vedevo così preso per una ragazza. Quasi non lo riconosco più. Diciamo che in fin dei conti si sono trovati subito. Stessi modi di fare, stesso carattere e stessi punti di vista. Insomma, due selvaggi con gli occhi a forma di cuoricino.
Per una serie di notti siamo rimasti nella topia di farm in cui lei aveva passato tutti questi mesi. Topaia in tutti i sensi! Come sono entrato una bella pantegana dalle dimensioni di una gatto mi è passata a pochi centimetri dai piedi, ma alla fine loro ci avevano fatto l'abitudine… insomma farmers e topi condividevano gli stessi spazi: cucina, "salotto" e bagno.
Il tempo poi ha fatto la sua parte. Una settimana di pioggia insistente come non si vedeva da un sacco di tempo. Cascate d'acqua dalla durata di pochi minuti, altri cinque minuti di pausa e poi via di nuovo; giornate intere al ritmo di questo scandirsi di tempesta e tregua. Un clima da film, coperte e cioccolata. Di buono c'era solo la mia coperta… il piumone del van, sotto la pioggia fuori dalla roulotte di Carlotta che in quei giorni era diventata anche di Luca.

Riprendere i ritmi di qualche mese fa non è stato per nulla facile, soprattutto se ci aggiungiamo il fattore del tempo che rendeva il tutto più difficile, con panni bagnati e divisa da lavoro impossibile da asciugare. Doccia in spiaggia, lavatrice a gettoni, cene e docce da amici… in qualche modo bisognava arrangiarsi.

Ma ancora una volta, come il buon Luigi da Napoli avrebbe detto, San Gennaro ha guardato giù e in una noiosa serata alla taverna ha trovato la soluzione ai nostri problemi. Il suo nome era Traudel. Donna sulla sessantina di origine tedesca.
Lei e suo marito Ken, un tauro australiano, erano in cerca di nuove persone per lavorare all'interno della loro organic far Uralba (che nella lingua aborigena vuol dire casa tra le colline), o meglio di backpackers disponibili a lavorare poche ore alla settimana in cambio di vitto e alloggio: il così detto WWOOFING. Una tra le alternative alla far per ottenere il secondo visto in Australia.
Dovevamo garantire una ventina di ore di lavoro settimanali e in cambio avremmo avuto un tetto sotto cui dormire, un pranzo assicurato nei giorni lavorativi e viveri di prima necessità.
Ma come potevo dare la mia disponibilità ora che avevo un buon impiego e che soprattutto mi teneva impegnato quasi tutta settimana?
Abbiamo comunque deciso di dar un'occhiata al posto e di capir meglio come funzionava. Mi è bastato solo il feedback di mio fratello per capire che quello era un posto da non lasciar scappare. Un cottage monolocale stile misanin nel cortile a Robecco, immerso tra l'ombra degli eucalipti e il verde degli uliveti, il tutto nel bel mezzo del nulla e soprattutto non lontano da uno dei nostri spot di surf preferiti: Grace Town.

Forse aveva captato che la nostra situazione era un po' in bilico, che il nostro interesse era forte e soprattutto che eravamo comunque gente affidabile e volonterosa di lavorare. Fatto sta che siamo riusciti ad arrivare ad un patto finale con Traudel. Mio fratello, quasi sempre libero dato che lavora ogni tanto nel weekend al Flutes Restaurant, si sarebbe dato da fare a tempo pieno, coprendo un po' anche le ore degli altri, ovvero me e Carlotta. Noi avremmo lavorato solo durante i nostri day-off. Peccato che fino ad oggi ne ho avuti al massimo uno o due a settimana. In poche parole è quasi un mese che non ho un giorno di riposo. Ma alla fine è giusto così, devo far anch'io la mia parte. In fin dei conti la casa la uso anch'io… o meglio: bagno, doccia, cucina, salotto, camino ecc. Ma la mia stanza da letto rimane pur sempre il mio fedele van, parcheggiato davanti alla casa sotto le stelle e il freddo di questo inverno che si sta avvicinando. Gli altri due stanno belli tranquilli nella loro piccionaia a soppalco, su un bel materasso matrimoniale, rintanati sotto i loro piumoni come dei criceti nel loro batuffoli di cotone.
Alla fine io non mi lamento. Meglio dormire nel van con il mio doppio materasso e doppia coperta piuttosto che sul divano letto grandezza hobbit che c'è in casa. Cody non si molla. Ora poi, con questi nuovi copertoni non lo ferma più nessuno. Finalmente le ruote rivedono un battistrada consono alle leggi del codice stradale.

E così iniziò per noi una nuova vita. Fuori da tutto e da tutti; a dieci chilometri circa da Margaret River, senza linea del telefono, connessione e lavatrice. Lì in quel cottage con tanto di camino acceso che per un momento mi ha fatto credere di essere non più in Australia ma su in alta montagna dalle nostre parti. Le castagne e lo scoppiettare della legna mi hanno ricordato tanto l'avvicinarsi dell'inverno e del Natale in Italia. Niente più pelle abbronzata, canottiera o bagni al mare. In "città" si va solo per far rifornimento di benzina, cibo, per connettersi ad internet e per far le lavatrici.   <<Vado in città! Vi serve qualcosa?>> Ogni volta che parte questa domanda sembra di essere tornati indietro di cent'anni <<Dobbiamo far scorta di farina, uova, latte e medicine ahahah>>.
Ma molto spesso ci pensa Traudel a farci trovare un cestino ricco di prodotti freschi e soprattutto bio davanti alla porta di casa: frutti esotici direttamente dal giardino, verdura dall'orto e olive a volontà. L'oliva… sotto forma di frutto, olio, paté; olive di tutte le forme e colori. Olive che ci escono dagli occhi. Chi ma l'avrebbe pensato che sarei finito a far la raccolta di questo nobile frutto simbolo della nostra penisola.
Raccolta a mano per sette tipi diversi di olive da tavola, con reti e attrezzature apposite per scuotere i singoli rami per le quattro varietà da olio extra vergine. Un lavoro per niente faticoso, forse fin troppo ripetitivo ma comunque gratificante, come d'altronde tutti i lavori che ho fatto fino adesso in Australia: nuovi, mai svolti prima d'ora ma che soprattutto mi hanno insegnato tanto ed aperto mondi quasi sconosciuti.

È un posto a dir poco fantastico a tal punto da essere quasi dispiaciuti di lasciarlo fra poco meno di una settimana (il nostro viaggio verso il nord sta per aver inizio). Ogni volta che esco dalla casa per andar a dormire nel mio van mi fermo qualche minuto a guardare sopra di me, ad ammirare una via lattea che farebbe quasi invidia alle nostre stellate in alta montagna. Una sera mi sono concesso una passeggiata in piena notte in mezzo agli ulivi. È stato qualcosa di indimenticabile. Il silenzio intorno a me e un buio totale che mi ha concesso di scattare delle foto notturne che parlano da sole. Le finestre illuminate, il caldo e le persone dentro la piccola casetta e sopra di lei l'immensità delle costellazioni dell'emisfero australe. Da poco è entrato in famiglia anche il telecomando per la reflex; non l'ho ancora usato, ma sicuramente i risultati saranno ancora meglio.
Non smetterò mai di dire che la prima cosa che mi porterò dentro dell'Australia, che rimpiangerò e che difficilmente dimenticherò sarà il cielo che qui sembra totalmente un'altra cosa.



















 Con la nuova dimora è arrivato anche il bel tempo che in alcuni giorni ha fatto respirare ancora qualche attimo di un'estate che qui è cosa passata. Tempo bello, sole e onde perfette… peccato che non ho mai avuto l'occasione di gustarmele. Lavoro ogni santo giorno.
Pochi giorni fa si è concluso anche il Drug Aware Margaret River Pro, ovvero il campionato mondiale di surf che alla sua terza tappa ha visto Margaret River protagonista. Strade chiuse, file di macchine e sciami di amanti del surf che per due settimane hanno scombussolato i calmi ritmi di questo piccolo paese. Un campionato mondiale che sono riuscito a vedere giusto 20 minuti in compagnia di mio fratello, dopo di ché diretto a lavorare. Ma un lato positivo c'è stato… niente mondiale per me… solo surfisti da servire! Esco dalla cucina diretto al tavolo numero 6. <<Fresh Bread and Olives for the tabe!…… Oh God! Kelly how are?>> pausa di silenzio << I'm good, thanks>>. Avevo davanti a me gli occhi di ghiaccio di Kelly Slater; più volte campione mondiale di surf, nonché volto di questo sport e per  chi ancora se lo ricorda con i capelli, bagnino di Bay Watch. Posso dire di non aver avuto nessun autografo o foto con lui… ma posso dire che io l'ho servito al ristorante. Una persona davvero tranquilla, garbata e in compagnia di moglie, figli e amici. Un pranzo tranquillo che il giorno successivo l'ha portato a chiudere questo tube, lasciando a bocca aperta tutto il pubblico di Prevely (la spiaggia dove si teneva il contest).
Alla fine il contest se lo sono aggiudicati il brasiliano Adriano De Souza per quanto riguarda gli uomini e la Hawaiana Clarissa Moore. Prossima tappa Rio de Janeiro. https://www.youtube.com/watch?v=Dc93P36g54U
Io dopo un mese sono ritornato una volta in acqua e con una muta completamente nuova, tutta mia, per il prezzo $200; basta usare gli scarti del Luca… le ultime volte ne stavo usando una con le gambe tagliate e i buchi ovunque: come non averla.
È stato bello rimettersi seduti su quella tavola e cercare di prendere quelle onde tanto acclamate dai surfisti. Lì fino a quando l'acqua era diventata scura, il cielo chiaro davanti a noi e il nero e le stelle alle nostre spalle. Un ritorno in acqua che mi ha dato la conferma che il male alla costola dopo un mese non è ancora passato e che me lo porterò avanti sicuramente per tanto tempo.




















Ma parliamo piuttosto di questo lavoro.
Ci ero già stato per il concerto e già avevo capito il tipo di ristorante che era. Diverso da tutti quelli in cui avevo lavorato prima. Qui si parlava  di qualcosa veramente grosso. Di una winery che ha una lunga storia alle spalle e tanti premi e riconoscimenti. Il sito ma soprattutto i video che troverete su youtube parlano da sé e vi fanno subito capire di quale livello si sta parlando. https://www.youtube.com/watch?v=NmlMWpsjUN8 - http://www.leeuwinestate.com.au/
Lavoro con tutti quei personaggi che appaiono in questi video… persone di classe, "importanti", decisamente diversamente da me… ma così umane, gentili e spinti dall'amore di questa passione.
In pochi giorni ero stato catapultato in un mondo che da me era stato poco calpestato o meglio non con un lato critico. È il mondo del vino. Rosso, bianco, rosato, frizzante, fermo o dolce che sia, ognuno dietro di sé ha una sua storia, una qualità d'uva e una lavorazione diversa a cui fino a questi ultimi anni avevo dato poca importanza. Eppure c'è un profumo, un gusto, un bicchiere e un abbinamento al cibo diverso in ognuno di essi. 
Tranquilli non sono diventato un sommelier… sono sempre un cameriere. Ordini ai tavoli con una divisa completamente nera, tovagliolo bianco piegato sul braccio e guantini per preparare i tavoli e maneggiare posate e bicchieri. La parola del giorno è sempre quella: POLISHING. Tutto deve brillare, senza il minimo segno e perfettamente in bolla. Presentazione dell'etichetta al cliente, assaggio per un seconda conferma e infine servire alla destra iniziando dalle donne. Sono diventato un cameriere quasi serio ma che non perderà mai il suo lato, come dire rurale e perché no italiano. L'unico italiano (ad eccezione di una ragazza in cucina, di nome Marta da Milano, con cui rido e scherzo tutte le volte che passo a ritirare il piatto nella sua zona) in mezzo ai veri Aussie e a gente da tutto il mondo: Canada, Inghilterra, Sud Africa, Sud Corea, Stati Uniti ecc. Che soddisfazione! Finalmente sono costretto a parlar solo inglese.
Un lavoro molto interessante, non tanto per la paga decisamente gratificante ma soprattutto per la serietà del servizio e per la disponibilità e la cordialità delle persone che ci lavorano dentro.
È bastato poco per inserirsi subito all'interno di questa famiglia dove ognuno è spinto a dire la sua e a portare i suoi consigli frutto di un'esperienza di vita in Paesi diversi. Il nuovo menù autunnale è stato inserito da poco e noi stessi, staff della Leeuwin Estate, siamo stati i primi a provarlo. Pagati per testare i piatti e suggerire i vini migliori da proporre alla clientela. Un menù all'italiana che vede l'entrata del Taleggio della Val Taleggio, la mozzarella di bufala italiana e il risotto al Parmigiano Reggiano. <<Lasciamo la parola all'italiano, cosa ne pensa del risotto. È cotto al punto giusto? E quale secondo te è il vino migliore? Un Sauvignon Blanc si accompagna bene. Lo teniamo come piatto principale o come contorno?>>. <<La cottura è perfetta! Buono, davvero! Ma con il risotto noi italiani andiamo di rosso, Shiraz! E guai inserirlo come contorno… il risotto va gustato caldo! Che dico, bollente… lasciarlo in un piatto a sè come contorno lo distruggerebbe! Disgusting!>> <<Perfetto. Nulla da ridire. Risotto come Main Course e accompagnato da uno Shiraz>>.

È stato un mese davvero a pieno ritmo. Tra matrimoni, functions, pranzi e cene. Ma l'inverno si fa sentire anche nel settore dell'hospitality. I clienti a poco a poco diminuiscono. Le public holiday sono pressoché finite così come i miei giorni alla Leeuwin Estate. Ancora due giorni e tutto sarà finito. Ritornerò di nuovo in vacanza e per noi ricomincerà un nuovo viaggio. Ancora in tre… ma questa volta senza il povero Andrea ancora disperso tra le lande del Queensland. Proprio ora che i soldi stavano fruttando a vista d'occhio. Difficilmente si trovano posti del genere, con un ottimo staff e con un salario che farà invidia a tutti voi camerieri che ancora non volete togliere le radici dal nostro Paese che sarà pure uno tra i più belli al mondo ma che ti succhia la linfa fino a prosciugarti. 23$ all'ora durante la settimana, 27$ nel week-end, extra se si superano un tot di ore, 46$ durante le public holiday + mance. Vi dico solo che in queste due settimane ci sono state di mezzo due public holiday e in una di queste ho fatto 12ore. 46x12= 552$ in una giornata. Due settimane di lavoro per un totale di 2.057$ puliti più mance. Il tutto per farvi capire come dovrebbe veramente girare il mondo del lavoro. Siamo nati in un Paese SICK come direbbero qui.









L'ultimo weekend è alle porte. Ora sono qui dentro alla lavanderia pubblica intento a lavare tutto gli stracci accumulati in questa settimana. Oggi primo maggio a Robecco sul Naviglio c'è la fiera di San Majolo. Bancarelle per tutto il paese e un clima di festa e di tradizioni che qui manca. Primo maggio che segnava anche l'inizio del caldo, dei primi bagni al Ticino e l'allungarsi delle giornate.

Ps. Tra un oliva e l'altra, per smorzare un po' la noia ecco cosa è saltato fuori… vi ricordate il famoso video musicale di Benny Benassi - Satisfaction? Quello con le donne super sexy al lavoro e che è rimasto nelle teste di tutti quelli che nel 2002 erano ancora degli adolescenti . Bè se non ve lo ricordate andate a rivedervelo…. questa è la nostra versione:  https://www.facebook.com/andrea.buonopane.9/videos/10206831040757339/?pnref=story

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