martedì 17 marzo 2015

Road To Bali

14 Marzo 2015

Sono bastati pochi giorni per prendere e mollare tutto a Fremantle e solo pochi minuti per decidere di prendere il primo volo più economico per andar a Bali. Una tra le oltre 13.000 isole dell'Indonesia e forse la più turistica. Meta tanto ambita dai giovani australiani e dai tanti backpackers in fase di rinnovo della Medicare, per intenderci l'assicurazione sanitaria australiana gratuita che ha la durata di 6 mesi. Io ero appunto uno di quelli.

I giorni sono volati nell'accogliente casa di Margaret River in compagnia di mio fratello, Norman (il ragazzo di Abbiategrasso che Luca ha conosciuto per puro caso al supermercato), Alex e Nichole. Una casa davvero molto carina, con un bel giardino e un'area che i ragazzi avevano attrezzato a laboratorio di riparazione di tavole da surf.
Qui finalmente, dopo quasi tre mesi, ero tornato ad avere quelle piccole comodità di tutti i giorni. Un bagno, una cucina, corrente e connessione. Il letto però è rimasto sempre quello… il mio fedele van.
Tanto oceano, surf e feste in quei giorni pre partenza sempre in compagnia di tanta altra gente… alla fine qua si conoscono bene o male tutti.









Domenica 23 Febbraio, la data della partenza da Perth… c'era da ritornare ancora a nord. Via il letto dal van e annuncio di un'offerta di un passaggio pubblicato su Gumtree. E fu così che io e mio fratello ci ritrovammo in macchina altri due ragazzi: un tedesco e uno australiano diretti a Fremantle. Un modo per condividere il viaggio con nuove persone e allo stesso tempo per risparmiare sulla benzina. Caso vuole che Chris, il ragazzo australiano viveva a Bali… o meglio quando non lavora in miniera si trasferisce là. Da lui mi son fatto dare qualche dritta sui posti da vedere e sulle cose da fare.

Arrivati a Fremantle, siamo andati a mangiare una pizza da Sandrino (il ristorante in cui lavoravo), dove ho rivisto tutti i miei ex colleghi più ovviamente qualche volto nuovo e devo dir la verità… mi ha fatto un po' effetto sedermi lì da cliente. Fino a pochi giorni fa era praticamente la mia casa e il punto di ritrovo con tutti gli altri ragazzi ma l'accoglienza è stata comunque sempre la stessa.
Per mio fratello era già ora di far marcia indietro e casualmente, passando davanti ad un ostello, ha riconosciuto due ragazzi di Margaret River che guarda caso stavano proprio cercando un passaggio per tornare indietro.

Io nell'attesa che qualcuno finisse di lavorare ho fatto un salto in spiaggia e infine fuori dalla biblioteca dove ho conosciuto una ragazza di nome Dewi ovviamente balinese.. sembrava tutto uno scherzo. Lei mi ha dato altre info e mi ha segnato giorno per giorno cosa andar a vedere. È stata davvero molto gentile e carina con me e tra una cosa e l'altra alla fine siamo stati insieme fino a cena.
Dopo averla accompagnata in stazione ho raggiunto i ragazzi di Sandrino.. con Luana, Silvia, Daniel e Toni siamo andati ad O'Connor Beach dove abbiamo raggiunto gli altri vagabondi che dormivano al porto con me… una serata molto tranquilla e divertente.
Quella notte l'ho trascorsa sul divano a casa di Silvia e Daniel, anche loro in fase di partenza con il loro van per Margaret River. Prima di andar in aeroporto ci siamo fatti un bel picnic a South Beach tra italiani e con esclusivamente prodotti a marchio tricolore.
E alla fine eccomi lì… sul treno per arrivare a East Perth; lì poi avrei preso una navetta che mi avrebbe portato fino all'International Airport, almeno, così diceva il sito. Ma si sa che sono sempre sfigato… infatti non c'era nessuna navetta. L'unica soluzione in quel momento era un taxi. Mancavano due ore all'imbarco ma alla fine ce l'ho fatta, ero su quel temutissimo aereo di Air Asia.

Son bastati pochissimi minuti per far subito conoscenza con i miei vicini di posto: Seul dalla Corea del Sud e Mario, ragazzo balinese con residenza in Australia. Dovete capire che gli indonesiani sono persone davvero molto carine e sempre pronte a darti una mano o consigli utili. Mario ci ha detto subito qualche dritta per sopravvivere in quest'isola e soprattutto cosa fare o meglio cosa evitare;
Più che altro era preoccupato per noi.. chi sarebbe venuto a prenderci in aeroporto? Dove avremmo alloggiato? Fate conto che l'atterraggio era previsto per le 10.30 di sera.. quindi piuttosto tardi. Io mi ero affidato al consiglio di Luana e Giò… all'aeroporto mi sarebbe venuto a prendere un signore che li aveva scarrozzati in lungo e in largo durante la loro vacanza qua a Bali. Per l'alloggio non avevo prenotato nulla, avrei chiesto a lui di portarmi in qualche ostello.
Ma forse quella sera era meglio ascoltare Mario che mi aveva offerto di dividere la stanza dell'hotel assieme e poi trovar una soluzione per conto mio il giorno dopo. Era certamente meglio ascoltarlo.. con lui avrei speso solo 10$ per una stanza d'hotel.. alla fine io mi sono ritrovato a Seminyak in un hotel da 30$ più la spesa del passaggio… insomma si iniziava proprio bene. Se a questi poi aggiungiamo pure la tassa di ingresso in Indonesia, alé ragazzi. Diluvio universale fuori, caldo e umidità alle stelle e stanchezza che si faceva sentire.. tutto sommato una notte in hotel mi andava più che bene. Aria condizionata, doccia e un letto matrimoniale… finalmente dopo mesi e mesi un vero letto. Quella sera sono uscito solo per comprarmi una bottiglia d'acqua.. per bere e lavarmi i denti; mi è stato fortemente sconsigliato di bere l'acqua dal rubinetto… altrimenti avrei passato tutti i miei giorni sulla tavoletta del water.

24 Febbraio 2015

Si può dire che da qui inizia la mia avventura a Bali. 
Sveglia presto e fuga dall'hotel… ho preso il primo taxi per Kuta… il centro del turismo di Bali. Qui ho trovato l'ostello in cui era stato il nostro caro amico Norman. Un posto molto semplice in pieno centro. 9/10$ circa a notte per una stanza privata con bagno. Non voglio parlare delle condizioni igieniche del bagno e dei letti… ma alla fine non mi spaventa più niente.. ho dormito in condizioni peggiori; oramai ci si adatta a tutto… anche ai numerosi insettini nel letto e alla doccia con acqua gialla.
Ma alla fine cosa volevo di più? Avevo una stanza mia con tanto di chiave e tre letti. Qui ho noleggiato lo scooter per due giorni… 50.000 rupie al giorno ovvero 5$; se poi calcoliamo gli 80centesimi per un litro di benzina, bé si può dire che forse è proprio uno dei modi più convenenti per girar l'isola, nonché al tempo stesso uno dei più pericolosi. Ma tranquilli, per quei giorni mi ero fatto un'assicurazione privata.
Era da una vita che non prendevo in mano un motorino… dai lontani 17 anni forse. È stato come tornar giovane tutto d'un tratto, girando per le strade a trasà benzina e a sgasare fermo al semaforo. Ovviamente il tutto con il casco!
Che dire… mi son bastati pochi minuti per capire che qui non vige nessun codice stradale, non ci sono regole o divieti. Tre, quattro o più su un motorino, neonati in braccio o bambini ammucchiati l'uno sull'altro. Scooter carichi più di un tir. Casco sì casco no… Piedi nudi o infradito. Bambini di 10 anni alla guida di moto. Sorpassi a sinistra o a destra. Semaforo verde vai, semaforo rosso vai ancora. Sensi di marcia? A volte sì a volte forse è più veloce viaggiar nell'altra carreggiata. Precedenza a sinistra o a destra, anzi no… buttiamoci alla cieca. Alla fine l'ho capito! L'unica regola qui è il clacson. Se stai sorpassando o se stai per passarmi di fianco ad un centimetro di distanza o stai per tirarmi sotto, non ci sono problemi.. l'importante è che suoni il clacson = uno strombazzare continuo.
Ho passato la giornata a girar a zonzo, senza una mappa ma al tempo stesso senza una vera meta.
Avevo già voglia di andarmene da tutto quel casino e fracasso.. da quell'odore di smog e carburante e da quel fiume di formiche che poi non erano altro che mezzi a motore su due ruote.
Alla fine mi son fermato sulla spiaggia a Seminyak. Sabbia scura e onde perfette in lontananza. Un pranzo al volo e poi subito in acqua con un long board preso in noleggio e una maglietta in licra. Dopo più di un anno in Australia non mi sarei mai aspettato di entrare in mare più caldo della doccia di casa. Stavo soffocando dentro quella maglietta. Che onde ragazzi.. che sberle in faccia!! Si prendevano da Dio… veloci ma pulitissime. Forse l'onda più bella in vita mia l'ho presa qui. Tutto ok, non fosse ché ho remato tutto il tempo tra rifiuti e spazzatura. Iniziavo davvero ad odiare questo posto. Ok forse la tempesta della notte prima aveva rovesciato tutto quanto dentro il mare ma dietro questo c'è sempre e comunque lo zampino e l'ignoranza dell'uomo.
Nel tornare indietro, posto di blocco della polizia… mi fischiano dietro, volevano dirmi fermati. L'ho capito poco più in là. Ero già stato allertato che qui la polizia è corrotta; ti fermano e per un motivo e per l'altro ti chiedono i soldi. Non avevo con me nessuna patente internazionale, ma solo quella italiana che ovviamente non aveva nessun valore. Volevano quindi farmi una multa… i più "furbi" hanno allungato subito 5$ e sono stati rilasciati subito… io invece ho raccontato di tutto e di più e mi sono impuntanto che non avrei pagato nulla perché non avevo fatto nulla di male e soprattutto avevo un documento che riconosceva la mia idoneità nel guidare, quando qui genti di tutte le età si mettono al volante. Alla fine dopo dieci minuti (probabilmente si erano un po' stancati e avevano capito che non avrei sganciato nulla) mi hanno lasciato andare. Alla faccia dei furbi!
La sera stessa ho girato un po' per le vie principali di Kuta, dove mi son solo sentito offrire passaggi con taxi, massaggi, cocaina, valium e addirittura viagra. Siamo messi bene. Alla fine mi sono concesso solo un bel massaggio completo che qui costano veramente poco. Sono rigenerato e il mio collo finalmente non era più bloccato.
Decido che forse era meglio prendere il motorino e spostarsi a far serata a Semyniak che a sentirsi dire è molto più tranquilla. Monta sul sellino, casco in testa, gira la chiave e lampo improvviso… un'altra tempesta stava arrivando. Andare o no? Prima goccia d'acqua, seconda…. 10cm di pioggia.. una piscina fuori dalla mia stanza. Benvenuti nella wet season, la stagione delle piogge!





25  Febbraio 2015

Stufo di non aver visto ancora nulla di interessante, quel mattino mi sono alzato prestissimo con l'intento di visitar il più possibile. Giornata bellissima, mappa alla mano, che alla fine si è dimostrata inutile e via. Seguendo le indicazioni che a tratti apparivano qua e là, sono arrivato fino al Tempio di Tanah Lot a quaranta minuti di distanza. Un posto davvero bello.. un piccolo tempio costruito su una scogliera in mezzo all'oceano ma facilmente raggiungibile con la bassa marea. Qui si potevano ammirare i numerosi giardini del tempio e le aree sacre lungo la scogliera. Un stile architettonico e un cultura per me completamente nuovi. Un posto davvero carino, non fosse per la massa di pullman carichi di turisti che arrivavano fin qua: cinesi!!! Scusatemi ma dopo questa vacanza ho iniziato ad averli in odio. Rumorosi, egoisti e soprattutto sempre pronti a rovinarti una foto, lì con i loro bastoncini da selfie e quelle pose più che imbarazzanti.
Lungo la strada sono apparse anche le prime risaie seguite da alcune terrazze. Finalmente fuori dal caos.. si incominciavano a vedere solo distese di verde; quel verde da clima tropicale, da vegetazione colma d'acqua al contrario di quella che ero abituato a vedere in Australia.
Marcia indietro e un'altra ora in sella al motorino per arrivare giù all'estremità dell'isola fino al tempio di Ulu Watu. Questa volta son dovuto passare su quella che si può considerare a tutti gli effetti l'autostrada dell'isola. Qui ho sentito la mia vita veramente in pericolo. Mezzi che sfrecciavano a tutta velocità sia a destra che a sinistra. Ma dopo qualche chilometro la strada ha incominciato a salire a poco a poco e poi a farsi sempre più piccola e deserta. Eccomi arrivato all'altro tempio. 20.000 rupie per entrare (2$ come in quasi tutti i templi).
A differenza del primo tempio questo si trovava sulla punta estrema di una scogliera a picco sul mare. Trenta o quaranta metri di parete lungo la quale correva tutto un sentiero di pietra da dove era possibile ammirare tutto lo splendore della costa. Qui hanno fatto la loro prima apparizione le simpatiche scimmiette. Ora che ci penso non mi era mai capitato di vedere delle scimmie in libertà e nel loro habitat naturale.
Quel pomeriggio non c'era nemmeno una nuvola in cielo e neppure un filo d'aria. L'umidità come al solito era alle stelle… non potete immaginare quanto abbia sudato quel giorno. Ogni volta non vedevo l'ora di risalire sul motorino.
Nel far marcia indietro ho incrociato un cartello che indicava la spiaggia di Padang Padang… qualcuno me l'aveva già nominata. Arrivato lì mi son trovato in una piccola baia con poca gente, principalmente turisti. L'acqua era cristallina, peccato per le numerose alghe nel primo tratto d'acqua ma alla fine mi sa proprio che sono andato nella stagione sbagliata. Questa è la spiaggia dove cinque ragazze indonesiane mi hanno fermato chiedendomi se potevo far una foto. <<Ok non c'è problema, dove devo scattarvela?>> <<No no, vogliamo una foto con te!>> Scena piuttosto imbarazzante dato che l'hanno fatta una alla volta con la gente attorno che si domandava cosa stesse succedendo e se ci fosse qualcuno di famoso. Stagli a spiegare che agli indonesiani, principalmente quelli di Java, non capita spesso di incontrare europei, e per questo quando vanno in vacanza a Bali, sono più interessati a farsi fotografare con uno di loro piuttosto che con un bel paesaggio o un monumento. E questa è stata la prima di una lunga serie.
Questa è anche la spiaggia dove ho lasciato i miei piedi o meglio i miei talloni che ancora a distanza di due settimane mi fanno ancor male. Un tuffo nel punto sbagliato della spiaggia, con fondo basso e roccioso che mi ha fatto uscire due ematomi sotto il tallone. Ancora adesso cammino come un cretino.
La gita in motorino si è conclusa a Nusa Dua Beach, quando la luce del sole se ne stava già andando; che peccato c'erano un sacco di posti carini da vedere. 
Sono ritornato a Kuta quando era oramai buio e qui mi sono beccato con la ragazza sud coreana che avevo conosciuto sull'area. Siamo stati in giro per le vie del centro e alla fine siamo andati a ballare allo Sky Garden, la discoteca su più piani più grande di Bali. Un posto non male ma le mie condizioni fisiche erano precarie. Non riuscivo a camminare per il male ai piedi e la mia faccia e le mie braccia erano completamente ustionate per la giornata in giro in motorino. Avevo il segno della canottiera come un vero muratore.



























26 Febbraio 2015

Sveglia alle 6.00, c'era da liberare la stanza e da prendere la navetta che mi avrebbe portato fino al porto di Padangbai per andare alle Gili Islands. Un pacchetto che avevo comprato dal tipo dell'ostello il giorno prima. 60$ che includevano navetta Kuta-Padangbai, barca fino a Gili Trawang più ritorno aperto e navetta Padangbai-Ubud, non male direi. La cosa che mi ha lasciato un po' perplesso è che avevo in mano solo un pezzo di carta con qualche firma e giù di lì. Qualcuno la mattina dopo sarebbe venuto a prendermi… e così fu. Alle 7.00 in punto è arrivato un giovincello tamarro del posto che mi ha fatto salire su un piccolo pulmino. Quella era la navetta!! Dopo aver tirato su altre 8 persone finalmente ci siamo diretti verso Padangbai. È stata un'ora da urlo… non ho mai visto una persona guidare in quel modo. Sorpassi azzardati, semafori rossi non rispettati, inserimenti in contromano… robe mai viste!! Da ritiro patente ed ergastolo diretto. Ma alla fine siamo arrivati alla meta sani e salvi.
Mi dicono di lasciar il mio zaino lì a terra e di andar a far il check-in al bar lì vicino;
Nell'uscire non vedo più le mie cose.. e nemmeno le persone che erano sul pulmino con me… bene stai a vedere che mi hanno fregato. Arrivo al porto dove c'erano tutti quanti e mi dicono di non preoccuparmi che molto probabilmente il mio zaino l'avevano già caricato. Ok fidiamoci.
Ed ecco che si parte sua questa fast-boat! Un'oretta di viaggio passata sul tetto della barca e sotto il sole cocente. Ad un certo punto è partita la musica, un mega impianto che ci ha cullato sulle note di Bob Marley mentre lo staff come è giusto che sia, era vigile ed attento che tutto andasse per il meglio, già…. con la birra sempre in mano e la parlatina bella sciolta.
A metà del viaggio la musica ha incominciato a cambiare e le casse hanno incominciato a pompare musica elettronica ed house. Forse avevo preso la barca sbagliata.. forse stavamo andando ad Ibiza! Gente che ballava, birra a fiumi e vento in faccia… ci mancava solo la voce stridente di un vocalist trans e qualche donna in bikini in stile video musicale di Pitbull.
Ma alla fine il degenero è finito, dopo aver fatto tappa a Lombok siamo finalmente arrivati a destinazione.
Un posto meraviglioso, acqua cristallina e sabbia bianca! Un sogno…
Giusto per mettermi un po' di panico, il mio zaino è stato l'ultimo a spuntare! 

Qui ho trovato subito alloggio in un ostello che dava direttamente sulla strada principale e sulla spiaggia. 9/10$ a notte per dividere un mini bungalow con altre tre persone. L'interno e i letti erano tutti in bambù, bagno e doccia sul retro, ventilatore e aria condizionata e in camera c'era solo un ragazzo svedese. Meglio di così!
Ho trascorso la giornata girando l'isola in bicicletta, in meno di mezz'ora potevo girarla tutta. Un'unica strada in terra battuta che costeggiava l'intero isolotto.
Qui non c'erano mezzi a motore, solo biciclette e carretti trainati da cavalli.
Carretti che sfrecciavano a tutta velocità e che non smettevano mai di far avanti e indietro. Un'isola davvero particolare, dove si respira tutta un'altra aria. Qui non c'è polizia, non c'è la massa di turisti pronti a far baldoria, qui tutti sembrano più rilassati e amichevoli… sicuramente i funghetti allucinogeni e la marijuana li condizionano parecchio.
Si respirava proprio un'altra aria… quello che stavo cercando io; un posto tranquillo e fuori dalla massa delle città.
Acqua cristallina, strade pulite, gente che surfa onde perfette ma con tavole rotte, prive di punte o senza una pinna… ma cosa gli interessa a loro, si divertono e le prendono comunque.
Tutto perfetto, gente che giocava a calcio in un campo peggiore di quelli d'allenamento delle squadre dell'oratorio eppure non si lamentavano, volti sorridenti lungo le strade, bambini che passavano la loro giornata dentro e fuori dall'acqua. Tutto perfetto… ma non lasciatevi incantare solo da ciò che sta intorno, ciò che è sotto gli occhi di tutti… non date importanza solo a come appaiono le cose viste da fuori… posti come questi meritano di essere visti anche nel loro cuore, nei punti meni visibili e meno raggiungibili.
Mi è successo di perdermi per puro caso tra le stradine dell'isola e di finir nel bel mezzo di una foresta.. nella parte probabilmente più povera dell'isola e qui ho capito come fa ad essere tutto così pulito. Tutta la spazzatura la portavano lì e l'ammucchiava su quell'enorme montagna composta di altri rifiuti. Una montagna fumante… il modo più veloce per smaltire il tutto. Benvenuti in paradiso! Il tutto nascosto nel cuore dell'isola, dove l'occhio del turista non può arrivare. Ma alla fine cosa ci vuoi fare… non sarà sicuramente l'unico posto in cui usano questo sistema.

Sono tornato in ostello e per qualche secondo pensavo stessi sognando… gli stendini fuori dal bungalow erano stra colmi di completini intimi da donna.. all'interno altrettanto! Intimo dappertutto.. erano arrivate due ragazze… due svedesi!

La sera sono uscito con loro e con tutto lo staff dell'ostello, siamo finiti ad una festa in maschera travestiti da ninja… è stata davvero una bella serata dove ho conosciuto un sacco di gente e sono finito in un sacco di posti.. ma sinceramente ho dei grossi buchi sull'ultima parte della serata.

















27 Febbraio 2015

Ancora un po' rimbambito per la serata precedente alle 10 sono salito su una barca per andar a far snorkeling. 7,5$ per cinque ore attorno alle tre isole.
È stato davvero bellissimo, pesci e coralli di tutte le forme e colori. Cose che da noi si vedono solo negli acquari o nei negozi di animali.
Acqua ovviamente cristallina e finalmente calda. Niente muta o correnti fredde dell'oceano indiano di Perth. Non so dirvi quante specie di pesci ho visto e nemmeno i loro nomi, ma so solo che ho fatto il bagno insieme ad una simpatica tartaruga marina, un murena ed un serpente marino, che poi si è scoperto essere parecchio pericoloso.
Sulla barca con me c'erano un sacco di persone ma subito ho legato con questo gruppetto di canadesi e con un'australiana. Diciamo che abbiamo sempre fatto immersione assieme.
Con loro poi mi sono ritrovato alla sera al night market per la cena. Un mercato allestito solo dopo il tramonto dove cucinano pesce appena pescato e cibo locale. Con 2$ ti facevi un pasto completo. Alla fine ho sempre mangiato così. Bancarelle con il piatti tipico a base di riso, noodles, vegetali, pollo ecc ecc ovviamente con sempre quel retrogusto di piccante che aumentava ancora di più la sudorazione.
Voi direte.. niente cagotto?? Mmm no, solo un giorno… per il resto son sempre stato bene, sebbene abbia mangiato in condizioni igieniche a dir poco precarie.

Con gli stessi ragazzi poi siamo finiti in diversi posti a ballare e a bere. La cosa bella qui è che con 3 dollari ti compri una bottiglia grande di birra al supermercato e con la stessa entri nei locali… nessuno ti dice niente.
Tra un drink game e l'altro alla fine ci siamo ritrovati a ballare in mezzo ad un centinaio di persone in un dj set a cielo aperto, musica a volumi esagerati, luci psichedeliche e caldo atroce… alla fine ci siamo persi a vicenda. Un po' affranto mi stavo già dirigendo a casa… ma alla fine come un miraggio mi sono ritrovato davanti la ragazza australiana che subito mi ha abbracciato tutta impaurita dai mille ragazzini del posto che le giravano attorno.
Forse per il troppo caldo o no, alla fine io e lei ci siamo ritrovati a far il bagno, sotto una luna piena e le mille stelle… che serata magica. Peccato un particolare: un riccio di mare o un corallo o un pesce… capitelo voi cos'era, sotto il mio piede già dolorante. Spine sotto tutta la pianta e un piede viola. Ho fermato il primo del posto e li ho chiesto cosa poteva essere, la risposta è stata <<Ti conviene andar immediatamente qui alla clinica aperta 24 ore su 24>> <<Ma è velenoso?>> <<Diciamo di sì…..>> . Ore tre del mattino… io e questa ragazza che entriamo in questa che si supponeva essere una clinica. Fuori da questa casa c'era un tizio che dormiva con la panza per aria sul tappetino di casa.. quello era il dottore.
Insomma per 5 dollari ho ricevuto delle belle martellate sul piede giusto per rimuovere l'ematoma e basta. Non è stato in grado di rimuovere nessuna spina. <<In due/tre giorni ti usciranno da sole… prendi solo questo antibiotico due volte al giorno>> Andiamo bene… l'antibiotico l'ho preso solo un giorno dato che sono incominciati ad uscirmi sfoghi sulle braccia e sulle gambe, mi sa che ne ero allergico. Le spine le ho ancora dentro a distanza di due settimane, non riesco a tirarle fuori, il piede fa sempre male e non so cosa fare. Alla fine non si è mai saputo cos'era… molto probabilmente un corallo. Ma volete sapere la cosa più divertente? Il nome della ragazza che era con me è Coral. Guarda te che coincidenza…






28 Febbraio 2015

Il programma ufficiale era quello di andar a Lombok, la grande isola a poca distanza dalle Gili. Qui c'erano spiagge e onde spettacolari da surfare, nonché un bellissimo vulcano da visitare. Ma è saltato tutto, il male al piede non mi permetteva di muovermi. Così ho deciso di passar la mia ultima giornata sull'isola nel puro relax. Dopo essere stato spostato di stanza nel dormitorio da dieci persone, ho preso una bicicletta e ho iniziato a girar di nuovo lungo l'isola.
Qui i locali e i bar sulla spiaggia sono formidabili… si passa dal mega lusso, con lettini, amache e verande romantiche fino a posti più spartani stile vivaio con un'impianto musica da vero rave party. Qui in uno di questi ho abbandonato i miei cari infradito in pelle… quelli che mi hanno accompagnato in tutta la mia avventura attorno all'Australia. Quelli che ne hanno viste di cotte e di crude, ma che a lungo andare si erano disfatti in tutti i punti; squarci e buchi a volontà da far schifo. Li avrei usati fino allo sfinimento, ma alla fine non c'era posto migliore per lasciarli. Appesi ad un albero ricoperto da altrettanti infradito, sulla spiaggia nel lato del tramonto, dove tutte le persone si ritrovano ad ammirare il sole che se ne va.
Peccato che quel giorno i nuvoloni in lontananza hanno rovinato tutto.

Nel tornato verso l'ostello ho incontrato lungo la strada due ragazze inglesi nonché mie compagne di stanza. Ci siamo dati appuntamento al night market per la cena, per poi finir a ballare a ritmo di musica raggae in compagnia dei ragazzi del posto che facevano la coda per scattar una foto insieme a noi… e come le scorse serate è finita come al solito nel migliore dei modi… non volevo più lasciar quell'isola.

















1 Marzo 2015

Anche sta volta è stato difficile alzarsi.. i primi acciacchi di raffreddore e mal di gola si stavano facendo sentire… troppo caldo fuori e troppo freddo nella stanza causa climatizzatore e pale. Ma alla fine non posso mica imporre ad altre 10 persone di spegnerlo.
A poco a poco vedevo allontanarsi quell'isola che in così pochi giorni mi ha sicuramente lasciato storie e avventure che difficilmente scorderò; si ritornava a Bali… direzione Ubud.
Arrivato a Padangbai ho trovato un altro pazzo che mi ha accompagnato fino a Ubud, nel cuore dell'isola. Una città decisamente più "balinese", molto più rustica.
Ci siamo fermati un attimo ed ecco apparire al mio finestrino una bambina… il ragazzo davanti a me gli allunga 1.000 rupie (10 centesimi), io ho pensato bene di allungarle la scatola di biscotti che avevo con me… mi ha guardato un po' diffidente, forse non se li aspettava. Poi li ha presi e mi ha regalato un dei più bei sorrisi che abbia mai visto, il sorriso di chi ancora sa apprezzare le cose semplici.
Ero a pezzi… sono arrivato in ostello, ho lasciato le mie cose, ho fatto un giro veloce per il mercato e per le vie principali e poi diretto a nanna… distrutto.


2 Marzo 2015

Altra giornata in motorino! Prima tappa Tegalalang ad ammirare le terrazze di riso. Uno spettacolo mai visto prima d'ora. Non le normali risaie che si vedono nelle nostre zone… non gli infiniti campi ricoperti d'acqua ma delle piccole pozze su più livelli che si arrampicavano su tutta la collina, regalando forme ed intrecci come una vera opera d'arte frutto dell'uomo.
Qui ho incontrato un simpaticissimo ragazzo la cui famiglia lavora in queste risaie. Grazie a lui ho girato per quasi un'ora in lungo e in largo, camminando per i punti più spettacolari che dalla strada principale non erano accessibili. Mi ha mostrato tutti i vari procedimenti, mi ha presentato alcune persone e soprattutto mi ha concesso di scattare foto davvero belle. Ovviamente prima di andar via li ho lasciato una bella mancia.

Tornato ad Ubud sono andato a vedere la famosa Monkey Forest, la foresta sacra che ospita miglia di scimmie; da qui ho fatto marcia indietro verso il bellissimo tempio dei fiori di loto in pieno centro ad Ubud. Prima del calar del sole sono andato a far una passeggiata lungo la bukit cinta. Un trekking di 3km circa in cima ad una collina lungo un sentiero fatto di mattonelle… sotto quella luce e con quell'erba alta e verdissima lungo i pendii sembrava di camminare lungo la Stairway To Heaven… mi mancava solo la canzone dei Led Zeppelin nelle orecchie. Il tutto per arrivar di fronte ad altri terrazzamenti di riso. Uno spettacolo.





























3 Marzo 2015

Quello che per me era l'ultimo giorno. Avevo ancora un pallino nella testa, il tempio Pura Ulun Danau Bratan.. quello sulle sponde del lago Bratan. Un'ora o più di distanza da dove ero io… ma volevo vederlo. Caso vuole che quella mattina anche altre due ragazze tedesche volevano andarci.
Così abbiamo fatto la carovana di motorini e dopo una lunga caccia al tesoro alla fine ci siamo ritrovati sulla strada principale che ci portava su fino a nord.
Tappa lungo la strada al Taman Ayu Temple e al mercato ad assaggiare i frutti tropicali tipici della zona. Ovviamente a prezzi da far ridere.

Siamo arrivati fino a quasi 1000m di altitudine… niente più sole, solo mega nuvoloni e freddo, al punto tale da dover mettersi su un giubottino.
Infine eccolo lì… quel tempio tanto visto nelle foto e finalmente davanti agli occhi: Pura Ulun Danau Bratan. Nulla di speciale, ma pur sempre affascinante per la sua aria misteriosa; lì sulle sponde di quel lago silenzioso circondato dalle montagne.
In lontananza le nuvole non promettevano nulla di buono… stavamo andando incontro alla pioggia. E infatti ci siamo lavati per bene.

Nel tornare verso Ubud ci siamo fermati in un posticino sperduto in mezzo al nulla ad assaggiare il famoso caffè balinese: il Luwak Coffee. Cosa avrà di speciale questo caffè? Nulla, solo il fatto che viene fatto dai chicchi di riso cagati da questo animale che vive in mezzo ai boschi e che poi vengono lavati, fatti seccare ed infine tritati. Sinceramente non era nulla di eccezionale, ma ha comunque un costo elevatissimo.
Per tre dollari ci siamo gustati una tazzina, ma alla fine ci hanno fatto assaggiare anche tutti gli altri gusti di caffè e té che producevano lì. Alla fine mi sarò fatto 10 tazzine!

Sempre più distrutto ero pronto ad affrontare la mia ultima serata in ostello. Tre notti senza dormire per il caldo e l'umidità di Ubud. Questa città di templi, arte, colori e mercati. Una città tranquilla, immersa nella religione e nella meditazione. Tre giorni senza far festa… e meglio così… ero a pezzi.












4 Marzo 2015

Con soli 6$ una navetta mi avrebbe accompagnato fino in aeroporto. L'unico problema è che il mio volo era alle 5 del mattino del giorno dopo. Cosa fare? Alla fine ho fatto quattro conti. Prendere una taxi ed andare in aeroporto mi sarebbe costato un casino. Ero morto… non ce la facevo più a star fuori al caldo e soprattutto con tutta la mia roba appresso. Forse potevo passare l'intero pomeriggio e la notte in aeroporto; star tranquillo, sistemare le mie foto e usare un po' internet.

Dopo dieci ore eccomi ancora lì in aeroporto… e ne mancavano ancora sette.
Ma all'improvviso ecco che mi squilla il cellulare… era Mario. Il ragazzo balinese che era seduto di fianco a me sull'aereo all'andata. Avevamo lo stesso volo di ritorno.
Lui mi aveva trovato una soluzione. Tre dollari di taxi e dieci di hotel, alla fine ci siamo divisi una camera dormendo quattro ore tirate. Forse è stata la soluzione migliore. Alle quattro eravamo indietro con il check-in già fatto e la tassa doganale già pagata che grazie al suo aiuto è stata "solo" di 20$.



5 Marzo 2015

Sono tornato finalmente in Australia. Dico finalmente perché il caldo e l'umidità di Bali mi stavano uccidendo. Mi mancava il clima australiano; sì tanto sole è vero ma per lo meno si riesce ancora a star fuori e non sudare come dei matti.

Questa volta la navetta c'era e mi ha portato fino alla stazione centrale di Perth; da qui in venti minuti sono tornato a Fremantle… ma il problema era che non c'era più nessun passaggio per tornar a Margaret River. La sera prima Luana e Giò, i ragazzi con cui sarei dovuto andar giù, mi avevano dato la bella notizia che per problemi alla macchina dovevano ritardare la partenza.
Io però dovevo essere giù il giorno dopo che avevo un incontro per un lavoro.
Stanco, distrutto e amareggiato avevo cercato in tutti i modi di trovar un passaggio, via Gumtree, via facebook… ma tutti partivano troppo tardi.
Alla fine nella disperazione ho convinto mio fratello a venirmi a prendere… mi sentivo a pezzi. Tre notti senza dormire, influenzato e con un mal di gola assurdo che nei giorni successivi si è trasformato in una bella tosse.

Alla fine eccolo spuntare, prima Carlotta la paperotta e poi lui. Sono salvo.
Un saluto veloce a chi era da Sandrino, un caffè con Toni il pizzaiolo e ciao ancora a Fremantle. Si torna giù. Altri 300km ed eccoci arrivati nella nostra nuova casa.
Una nuova residenza in un quartiere nuovissimo di Margaret, a fianco del cantiere. Una casa enorme insieme ad altre 9 persone.. tutti italiani! Alè… buona cosa per il nostro inglese. Con noi ci son sempre Norman e Alex. Io condivido la stanza con mio fratello… due materassi buttati per terra e un solo armadio. Che poi il materasso è quello che avevo sul van… quindi in poche parole è come se dormissi ancora lì ahah. Resteremo qui per circa tre settimane dopo di ché ci sposteremo in un'altra casa dove saremo solo noi quattro.

Che dire… Bali è stata davvero bella, una vacanza che dovevo fare, un posto che dovevo visitare. Gente, ambienti e culture completamente nuove. Sicuramente un giorno ci ripasserò di nuovo; magari non da Bali ma sicuramente in Indonesia sì.
La nota positiva di viaggiar da soli? Conoscere un sacco di gente, decidere al momento cosa fare e dover parlar per forza con qualcuno pur di non diventar scemo. La nota positiva di questa vacanza? Nove giorni a parlar solo inglese.. stranamente non ho conosciuto né incontrato nemmeno un italiano.

A Margaret durante il giorno fa sempre caldissimo, in cielo nemmeno una nuvola. Vento di pomeriggio e tanto freddo la sera. Solo oggi è arrivata la pioggia, che ci seguirà per tutto il weekend.
Qui come sempre si surfa, o meglio, ci si prova. Il giorno in cui avevo un colloqui si è poi trasformato in una giornata di lavoro di quattro ore per preparare il ristorante per il giorno seguente. Il giorno dopo, sabato 7 marzo, ero a lavorare per la Leeuwin Estate al famoso concerto d'opera. Un posto magnifico, un concerto tra i più famosi in Australia che ha visto migliaia di persone davanti al palco. Io ho passato l'intera giornata versar vino nei calici di persone che a quanto pare "erano importanti" e che non potevano godersi il concerto come i comuni mortali sul prato, ma dalla terrazza del ristorante, per un cena minimalista di 400$ a testa. Io in questa gente mi sentivo un pesce fuor d'acqua, ma è stata comunque un'esperienza molto bella e soprattutto è la prima volta che mi capita di lavorare in posto così serio e di classe. Undici ore tirate per 27$ all'ora… in poche parole si parla quasi di 300$ in una sola giornata.

Non ho ancora trovato un lavoro fisso, non so ancora bene cosa fare… se cercare qualcosa nei ristoranti ho aspettare che riprenda il lavoro in farm con mio fratello e andar con lui. Mercoledì siamo andati a far una vendemmia insieme a Silvia (la ragazza che lavorava con me a Fremantle) e il suo ragazzo… tre ore molto blande. Giovedì ho lavorato con Luca tutto il giorno in farm a togliere le reti nei filari di viti… tutto il giorno sotto il sole, quasi mi sentivo svenire, non ero più abituato a lavorar all'aperto. Venerdì sveglia ancora alle 5… altra vendemmia, questa volta pagati a ceste. 2,60$ a cesta… in quattro ore io ne ho fatte 45 (fatevi quattro conti e vedrete che non è niente male far questo lavoro), mio fratello o si è fatto di cocaina o era proprio in forma… 61 ceste… 160$ circa in quattro ore. Fare questo lavoro tutta settimana non sarebbe male, alla fine si finisce di lavorare alle 11 del mattino e hai davanti a te tutta la giornata; vendemmia al mattino e ristorante al pomeriggio sarebbe l'accoppiata perfetta… vediamo cosa ne salterà fuori.

Nel frattempo Margaret si sta popolando di ex sandrini. Luana e Giò sono stati qua due giorni prima di ripartire verso est ed iniziare il loro viaggio verso Melbourne; Silvia e Daniel stanno iniziando il loro lavoro in farm per il secondo working holiday, lo stesso vale per Sophie e Joe la coppia inglese.
Alla fine loro resteranno qua un bel po' e quindi ci sarà modo di beccarsi spesso.













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