16 Febbraio 2015
È passato praticamente un mese dall'ultima volta in cui vi ho lasciato alcune notizie. Ho ricevuto parecchi messaggi ed email da amici, familiari ecc; tutti preoccupati perché di me non si sapeva più nulla. Tranquilli sono ancora vivo. Il motivo è sempre quello: lavoravo davvero tanto, dormivo ancora nel van e non avevo una connessione… non era il massimo mettersi tutte le sere fuori dalla biblioteca, volevo godermi anche il mio post lavoro.
I giorni sono volati in fretta; spiaggia lavoro, lavoro spiaggia.
Da Sandrino ho sempre lavorato dai 6 ai 5 giorni a settimana sebbene il flusso di clientela sia diminuito gradualmente rispetto al periodo scorso. Pochi coperti a pranzo al punto tale da inventarsi qualcosa da fare per far passar il tempo. Mentre a cena tutto sommato si era quasi sempre pieni.
Ero entrato oramai nel pieno del ritmo, aprivo e chiudevo, prendevo prenotazioni al telefono, facevo vedere ai nuovi arrivati come funzionavano le cose, insomma ero entrato a far parte di "quelli che lavorano lì da un po'".
L'Australian Day non è stato per niente un giorno speciale.. ho lavorato fino a sera perdendomi pure lo spettacolo di fuochi d'artificio in spiaggia che sarà durato una bella mezz'oretta. Ciliegina sulla torta, il van ha deciso di non ripartire più quella mattina e fortuna vuole che un buon uomo mi ha fatto collegare i cavi al suo immenso pick-up. Batteria completamente a terra per nessun motivo. La sera stessa stessa storia, al che Luana, la ragazza pugliese che lavora con me, è venuta in mio soccorso. Di fretta e di furia ho raggiunto altri due colleghi, Arthur e Alessandro nella spiaggia vicino al centro. Lì c'era una festa che però al mio arrivo era già finita. :( Una birra al volo, quattro chiacchere e poi nanna.
Nuova dimora, se prima si dormiva al molo verde, ora si va al molo rosso. Dopo essere stato sfrattato dal ranger anche a Port Beach, la soluzione è stata di spostarsi ancora di più verso il mare dove in fin dei conti c'erano tutti gli altri van.
Le giornate sono state sempre calde al punto tale che sono scoppiati anche i primi incendi o meglio bushfire. Centinaia di chilometri da dove mi trovo io ma l'odor di fumo e le nubi sono arrivate comunque sin qua. Fortuna vuole che sono arrivate anche le nuvole e i temporali. Finalmente dopo quasi due mesi ho rivisto un po' d'acqua venir giù dal cielo.. e che pioggia!! Un paio di settimane fa si è registrata una vera e propria thunder storm e ovviamente ne ho approfittato per immortalare un bel time-lapse. Io dentro al van parcheggiato al molo in mezzo all'oceano, finestrino aperto e macchina fotografica che scattava ogni due secondi. Mi sono risvegliato nel bel mezzo della notte e della tempesta; tuoni che si infrangevano in mezzo al mare a poca distanza da dove dormivo e cascate di pioggia. Peccato solo che la macchina fotografica si era scaricata qualche ora prima.
Da quel giorno le serata sono state decisamente più fresche, in van si poteva dormire tranquillamente e soprattutto avevo constatato che non c'era nessun pericolo a dormire con il finestrino completamente aperto. Chi cavolo doveva venir a disturbarmi? Brezza o raffiche di vento direttamente dall'oceano che per notti mi hanno cullato lì in mezzo ad altra gente che come me ha deciso di abbandonare l'idea di una casa per vivere su quelle quattro ruote che ti regalano molte più emozioni di una classica casa con tanto di camera da letto, cucina e bagno. Persone che come me hanno deciso di vivere giorno per giorno adattandosi a qualsiasi situazione, privandosi delle classiche comodità che in fin dei conti non sono così tanto essenziali. È vero, l'ho sempre detto, dormire in macchina non è il massimo se hai un lavoro fisso; non è il top svegliarsi tutte le mattine, far la doccia fredda in spiaggia, lavare i propri vestiti in un lavandino e stenderli al sole, tornar a dormire dopo il lavoro senza poter farsi una doccia, vedere un film sul computer (sempre se è carico) e infine risvegliarsi non appena il sole incomincia a far il suo dovere.
Nel frattempo diciamo che si è creata una piccola famiglia.. la stessa famiglia che si ritrova tutte le mattine al molo per la colazione, a Port Beach per la doccia, a South Beach in pausa o per un bagno e infine di nuovo al molo per la buona notte. Io, Luana (la ragazza che lavora con me e con cui ho passato parecchio tempo assieme nell'ultimo periodo, diciamo.. una mamma/sorellona) e Giò il suo ragazzo (entrambi pugliesi), Veronica, Mattia e Nala (sempre alla ricerca di lavori da fare per pagare il biglietto di ritorno del cane… 3.000 e passa dollari!!! Ma alla fine li ha seguiti per tutto questo lungo viaggio e non si azzerderebbero mai a lasciarla qui), Simone ed Ermo (entrambi da Parma) e per finire Luli (italiano con residenza in Australia, senza tetto ritenuto pazzo dallo stato e quindi mantenuto con un sussidio; un personaggio particolare ma che per nulla al mondo definirei pazzo). Una compagnia di ronci e fuori di testa… ma in fin dei conti davvero brave persone, disponibili e sempre pronte a condividere emozioni, cibo e momenti della giornata.
Una banda di esperti nel raccattare mangiare a gratis o a basso costo. Pesca di cozze al fiume, verdura che sta andando a male e pane/pizzette buttate via dal panettiere. Non c'è cosa peggiore dello sprecare il cibo. Io stesso ho provato a portarmi a casa la pizza avanzata o meglio non toccata dai clienti. Pizzette, pane e dolci dalla Bakery appena buttati dentro i sacchi neri e ancora buoni e puliti. Peccato che questa cosa l'ho scoperta troppo tardi.
In fin dei conti ho risparmiato su tutto: no affitto, molto spesso pranzo gratis al ristorante e pasti extra pagati con le mance. Mance che a volte non si vedevano e che a volte apparivano così all'improvviso arrivando anche a 30$ in una sola serata. Per il resto le uniche spese erano le serate fuori.
Nel frattempo si è unita alla compagnia anche una favolosa bicicletta regalata gentilmente da John, il ragazzo spagnolo che lavora al ristorante. Lui non la usava più e si vedeva. Ruggine e ruote a terra. In pochi giorni è tornata a brillare, copertoni, manopole nuove e ruggine sparita. Peccato che a lasciarla sempre legata all'aperto in poco tempo è ritornata come prima.
Ora era tutto più tranquillo, niente più attese del pullman, niente più camminate lunghe chilometri. Tutto le mattine lasciavo il van a South Beach dove poi prendevo la mia bicicletta lasciata legata lì tutta la notte; alla fine nessuno è mai venuto a toccarla e se anche fosse stato non mi interessava nulla, l'avevo avuta a gratis… e poi comunque ricordiamocelo… sono in Australia, molto probabilmente potevo anche lasciarla lì anche senza legarla e nessuno l'avrebbe toccata.
È stata decisamente un'altra cosa, con la bici potevo spostarmi più tranquillamente e agevolmente. Un altro stile di vita.
Al tempo stesso il van ha deciso di darmi sempre più problemi… la batteria è rimasta a terra diverse mattine al che ho deciso di cambiare la batteria e ora non mi dà più problemi. Il finestrino del guidatore ha rinunciato a star su, a fatica riesco a bloccarlo e come lo prendi dentro cade. E per rendere la cosa ancora più interessante settimana scorsa mi è rimasta in mano la maniglia dello sportellone laterale; già da quando eravamo in viaggia aveva iniziato a dar qualche problema e alla fine è arrivata anche la sua fine. Ho smontato tutta la portiera e alla fine ho scoperto che si era rotto un pezzo interno, ho provato a sistemarlo in tutti i modi ma nulla da fare… non funziona più.. non vi dico i numeri che devo fare ora per aprirla e ovviamente posso farlo solo da dentro. Bisogna trovar as soon as possible uno sfascia carrozze con il mio stesso van.
Non finirò mai di dirlo che questa immensa Australia è infinitamente piccola. Era parecchio tempo che vedevo in giro un ragazzo francese con una macchina molto familiare. Una vecchia jeep con alcuni particolari già visti. Sul tetto c'erano la stessa valigia, la stessa tavola da surf. Il cucinotto dietro era identico, anche le tendine.. no non poteva essere lei; la targa era differente… si ma << Ho cambiato il numero di targa >>. Era proprio lei! La vecchia Jackaroo con cui ho viaggiato più di un anno fa… la macchina di Leopold, il ragazzo francese che avevo conosciuto a Byron Bay e con cui avevo girato fino a Sydney. Non volevo crederci… con tutte le milioni di macchine che ci sono qua ho beccato lei e soprattutto dall'altra parte dell'Australia.
Nel frattempo è tornato a farsi vedere anche Andrea! Il malnat di Cuneo. Era da un sacco di tempo che non lo vedevo. Abbiamo trascorso il sabato sera assieme ed essendo anche lui bello pieno ha deciso di fermarsi a dormire "a casa mia" come ai vecchi tempi. Il giorno dopo è venuto a pranzare al ristorante da me e poi dopo un paio di ore assieme in spiaggia è sparito di nuovo nel nulla a montare i suo capannoni in mezzo al deserto.. chissà quando ci si ribeccherà ancora.
L'unica cosa bella di Fremantle stava diventando la spiaggia… svegliarsi la mattina ancora tutto addormentato e tuffarsi nell'oceano a Port Beach e con gli occhialini farsi una bella nuotata fregandosene di tutto quello che ti poteva circondare o nuotare attorno. Fino a qualche mattina fa, quando ho notato che tutti erano fuori dall'acqua e un elicottero giallo e rosso girava avanti ed indietro a poco metri dal livello dall'acqua. Che stava succedendo? La risposta me l'ha data un'ombra nera a pochi metri dalla spiaggia. Uno squalo tigre di 4 metri. Da quel giorno non si è più parlato di una nuotata mattutina… ma solo di una semplice pucciata.
Di cose ne sono successe ma a fatica riesco a ricordarmi tutto. Fin qui ho a quasi sempre parlato al passato ed un motivo c'è.
Ora non mi trovo più a Fremantle. Di punto in bianco una sera qualcuno mi ha risvegliato e mi ha fatto capire che forse non stavo così bene qua; che in fin dei conti non era il mio posto. Per la mor del cielo, è un bellissimo paesino, ho conosciuto un sacco di bella gente e con queste stavo instaurando un bel rapporto, il lavoro andava bene e il gruppo era sempre più unito. Ma in fin dei conti io sono arrivato sin qui e sono rimasto per un solo motivo… per una persona. Solo dopo due mesi di tira e molla ho capito che ero cieco e sordo e non mi stavo accorgendo che stavo buttando via solo il mio tempo e che forse era inutile rimanere lì. Era tempo di riprendere in mano la mia vita e di voltar pagina. Ho dato le dimissioni, lasciando tutti un po' perplessi… avrei voluto partir il giorno stesso ma alla fine mi ero reso conto che mi avevano dato un sacco di ore di lavoro la settimana successiva.. così ho temporeggiato ancora un poco. Mi sono goduto gli ultimi giorni, ho festeggiato insieme ai colleghi, abbiamo fatto baldoria tra tuffi in piscina e birra a casa di Sam. Gente con cui stavo legando tanto.. ma è sempre così, inizi a conoscere meglio le persone e ad affezionarti quando sei in procinto di partire.
E alla fine è giunta l'ultima sera… una notte che mi ha lasciato completamente attonito. Un'ultima notte insieme ad una persona che mi ha pianto addosso per due ore, una persona che solo adesso si è accorta che stavo veramente partendo, che mi stava perdendo ancora una volta e questa volta per sempre. Non so cos'è successo quella sera ma so solo che era troppo tardi, la mia decisione l'avevo presa e non potevo tornar indietro. Una sera seduti sotto il pontile di un molo, tra le luci.. ho un ricordo di lei, seduta su quella panchina dopo l'ultimo saluto, mentre mi allontanavo con il mio van, riflessa nello specchietto retrovisore… l'ho vista piangere; sono partito come lei aveva fatto un anno fa. Dopo un anno l'ho ritrovata… ora è il suo torno; se le parole dette l'ultima sera erano vere un giorno mi ritroverà. Ma ora è tempo di guardar avanti e sorridere di nuovo. Togliersi tutti i pesi di dosso e riprendersi in mano lo stile di vita che alla fine ho sempre sognato… paesino piccolo, lavoro, amici e surf. Sono tornato a Margaret River.
Sono partito venerdì nel primo pomeriggio giusto in tempo per arrivare alla festa di compleanno di mio fratello Luca che non sapeva nulla ma che in fin dei conti sospettava tutto. Mi sono presentato lì, con tutta "la casa appresso" bici compresa. 265km di viaggio immerso nei pensieri e nel tramonto di questa west coast. Per intenderci.. è come se di punto in bianco avessi deciso di spostarmi da Robecco per andar a vivere da mio fratello che si trova a Padova.
Sono entrato subito nello spirito del posto. Barbecue e festa in casa tra italiani, francesi, argentini e tedeschi, surf e birra in taverna. In tutto questo però c'è da dire che il giorno dopo ero già a lavorare. Io, Luca e Tristan: 14 ore tirate al ristorante di una winery per servire ad un matrimonio australiano. Birra e vino a volontà.. a differenza dei nostri matrimoni qua pensano solo a bere e non a mangiare. Nonni, zii, genitori, amici e sposi… non uno si salvava. Gente che non stava più in piedi e che implorava l'ultima birra all'1 di notte. Per non farla lunga, alla fine siamo tornati a casa alle 3 del mattino.. cotto come non mai ma con in tasca 280$ puliti.. mai fatti in una sola giornata.
Prima notte a Margaret a casa del Luca, altro che divano o letto da condividere… sono stato ancora nel van e sapete la novità? Non mi si apriva più lo sportellone da dentro.. sono dovuto uscire dal baule. Alè! Ma in fin dei conti devo dir grazie per una cosa… finalmente dopo mesi una doccia calda e un bagno privato. Ve lo giuro… è stato un'orgasmo.
Oggi altro giorno di surf fino al calare del sole… non mi interessa se non sono riuscito a prendere nemmeno un'onda e se ho remato inutilmente e incessantemente… mi è bastato essere lì, in quel preciso istante. Vento, acqua dorata e tramonto davanti a noi, il tutto seduto su una tavola in mezzo all'oceano. Come mi mancavano questi momenti… non posso chiedere di meglio.




































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