25 Aprile 2014
Ragazzi cosa facciamo per Pasqua???
Ragazzi cosa facciamo per Pasqua???
Mah… venerdì, sabato e domenica non si lavora; potremmo andar a far una bella gita con il mio van… l'ho preso apposta! Dove si va?? Mi raccomando non troppo lontano: devo ancora testarlo…
2 stati, 1.600km, 24h di viaggio circa, 5 persone, 1 van, numero infinito di soste a far benzina, 2 notti e qualche ora di sonno… bé una semplice gita di 3 giorni da Milano a Napoli con un'unica tirata al ritorno.
Un check veloce alla pressione delle gomme e all'olio del motore e via… si parte e "dove si arriva si arriva".
La giornata non prometteva nulla di buono; cielo grigio e aria di pioggia… ma cosa ci importa a noi! L'importante è uscire un po' da questa routine.
Dopo essere passati nella McLare Vale, già attraversata in diverse occasioni, abbiamo imboccato la Princes Hwy verso la zona lagunare di Meningie, quando oramai il cielo era diventato completamente azzurro. Dalla strada non si riusciva a godersi molto il paesaggio, così ho deciso di imboccare una strada sterrata lunga 13km: la Coorong Scenic Drive che conduce direttamente al cuore di questo territorio di lagune e pellicani; il nulla intorno a noi… distese di terra bianca e arida e laghi salati completamente asciutti. In lontananza si scorge della polvere… una macchina! Allora non siamo proprio soli…
Dopo aver respirato un po' di polvere, Cody è carico abbastanza per riprendere la marcia su una strada asfaltata lungo il Coorong National Park; un fertile territorio caratterizzato da lagune che si estende lungo la costa per 145km disegnando una curva dal Lake Alexandrina in direzione di Kingston SE dove la cosa più carina da fare è scattare la foto insieme alla mega aragosta Larry The Lobster.
Da qui un passaggio molto veloce per il piccolo paesino di Robe, con sosta a Long Beach, dove abbiamo potuto ammirare alcuni surfisti o meglio, nel caso mio, invidiarli.
Il tempo stava trascorrendo più del previsto.. e il sole stava calando così abbiamo deciso di far una tirata fino a Tantanoola dove il mio Camps Australia Wild (un'utilissimo stradale con su tutte le aree camping free e non dell'Australia, gentilmente lasciata da Guglielmo e Marta) indicava un'area camping free con barbecue e bagni pubblici. Mentre le donne si occupavano del cibo, io e Luca abbiamo montato le tende e preparato il letto del van gentilmente concesso alle 3 donne. Stanchi e infreddoliti siamo andati a dormire dopo aver giocato ad uno stupidissimo ma davvero divertente gioco in scatola (anche lui trovato nel van) dandoci appuntamento al mattino successivo per la fantastica Great Ocean Road. Pioggia, freddo e pappagalli canterini hanno reso il mio sonno pressoché nullo.
Ore 7.30 sveglia. Come on! Get up!
Un cappuccino per il resto della ciurma e una piccola pausa a Mount Gambier ad ammirare l'enorme cratere di un vulcano oramai estinto e divenuto un lago; il Blue Lake, profondo 75m, che durante i mesi estivi raggiunge un color blu cobalto… ma purtroppo eravamo abbastanza fuori stagione.
Pochi chilometri dopo ci lasciamo alle spalle il South Australia e un cartello con la scritta "Welcome in Victoria" ci avverte che stiamo entrando in altro fuso orario e che le nostre lancette si spostano avanti di mezz'ora. Lungo queste infinite ore di strada ho potuto ammirare e guidare attraverso un'infinità di paesaggi: lungo colline verdissime dove l'unica presenza erano i greggi di pecore che mi ricordavano tanto la Nuova Zelanda, in mezzo a distese di campi completamente piatte che lasciavano vagare lo sguardo per chilometri e chilometri, tra i boschi di conifere che mi rimandavano ai paesaggi della Baviera o lungo aree completamente aride e secche o totalmente ricoperte di eucalipti.
Pausa pranzo a Port Fairy con panini preparati al volo e tirata fino ad Allansford dove ha inizio la Great Ocean Road, considerata la strada costiera più spettacolare dell'Australia, che scorre per 243km lungo la costa del Victoria fino a Torquay e che fu costruita dai soldati reduci dalla Prima Guerra Mondiale tra il 1919 e il 1932 in onore ai loro compagni caduti in guerra; quasi certamente è il monumento ai caduti più grande al mondo.
Ancora 66km ci separavano dai 12 apostoli e il navigatore ufficiale (Luca) diceva che mancava poco più di un'ora… ma eravamo già nel pomeriggio inoltrato.
Finalmente ci avviciniamo alla costa e già in lontananza si scorgono scarpate relativamente piatte e ricoperte di arbusti che si trasformano improvvisamente in scogliere a picco di roccia calcarea e di arenaria, arrivando a toccare altezze sopra i 70m e ovviamente un oceano impetuoso ai loro piedi.
Nel corso di migliaia di anni le onde (le onde più alte che ho visto fino ad ora... Luca o Martino.. provate a surfare queste! O meglio, prima provate ad uscire in mare aperto se riuscite!) e la marea hanno scavato incessantemente questa morbida roccia, dando vita ad un lungo processo di erosione che ha creato un affascinante serie di faraglioni, gole, archi e aperture.
Prima sosta alla Bay of Islands per poi arrivare al The Grotto, un grotta naturale che concede uno sguardo "misterioso" verso un'insenatura dove le imponenti onde dell'Oceano Antartico vanno a sprigionare tutta la loro energia.
Il sole stava per salutarci… così decidiamo di affrettarci a trovar un posto in cui dormire prima che diventi buio, rimandando al giorno dopo i 12 apostoli e gli altri lookout. Nell'allontanarci con la macchina ecco su un prato non lontano da noi una branco di mucche che corrono spaventate per la presenza di un gruppo di enormi canguri che saltavo lungo la collina… una scena davvero stupenda!
L'idea era di arrivare direttamente fino a Johanna Beach, dove c'era una area camping direttamente sul mare; una lunghissima distesa di sabbia e reef, nota per i suoi swell e le sue onde che possono raggiungere altezze impressionanti. La competizione Bells Beach Surf Classic si sposta spesso in questa spiaggia quando le condizioni di Bells Beach non sono eccezionali… ma purtroppo era già parecchio buio e di strada da fare ce n'era tanta… così abbiamo deciso di far marcia indietro e di sostare da qualche parte vicino ai 12 apostoli.
Ci siamo buttati dentro ad una strada sterrata non lontano dalla strada e abbiamo parcheggiato Cody in mezzo ad un prato in un punto ben nascosto. Il freddo, il buio e la leggera pioggia ci hanno consigliato di lasciar perdere le tende e così abbiamo deciso di riposare tutti e 5 all'interno del van. Due ragazze nel bagagliaio sul letto piegato a metà, un sdraiata su i sedili posteriori e i due uomini seduti davanti.. e il sottoscritto immobilizzato tra volante, cambio e pedali.
Una notte insonne tra risate, stelle e scrosci improvvisi di pioggia. Finché nel bel mezzo della notte una macchia nera si è avvicinata al van… era un tenero e curioso canguro. Le ore non passavano più e sebbene avessi provato tutte le posizioni del mondo per prendere sonno, quest'ultimo non è mai arrivato. Finché alle 6 circa quando già dietro le colline si scorgeva la prima luce ecco davanti a noi 5 canguri intenti a brucare… un risveglio fantastico: alba e canguri intorno al tuo van = l'Australia.
Abbandonata l'idea di riposare e abbiamo deciso di riprendere la marcia tornando indietro verso i Twelve Apostles. Al contrario del giorno precedente dove c'era una coda infinita che partiva dal parcheggio, a quell'ora non c'era in giro, come si direbbe da noi, "un cane" ma solo canguri.
Ancora con gli occhi chiusi siamo arrivati davanti a questa angolo dell'Australia tanto fotografato e preso d'assalto da tutti i turisti. Dodici faraglioni solitari abbandonati nell'oceano a causa dell'erosione della roccia. Se ne possono osservare chiaramente sette ma degli altri non ce n'è traccia. Con un elicottero o un'escursione in barca se ne possono contare a quanto pare undici (uno, alto 70m, è crollato nel 2005 sgretolandosi completamente nel mare) ma a vedere il lavoro delle onde, a quanto pare fra qualche migliaio di anni appariranno altri apostoli.
Dopo aver scattato le ultime foto con il sole che andava a baciare queste rocce, abbiamo visitato tutti quei punti che il giorno prima avevamo saltato: The Arch, il London Bridge, Loch Ard Gorge ecc.
Nel tornar verso casa abbiamo optato di far tappa pranzo a Mount Gambier nel bellissimo parco Umpherston Sinkhole dove tante famiglie stavano trascorrendo la loro domenica di Pasqua tutti assieme. Qui prendiamo posto in un tavolo sotto un'area che era occupata da diverse persone e solo dopo ci siamo accorti che era riservata… ma don't worry… mica siamo in Italia. Chi era lì perché aveva prenotato ci ha gentilmente concesso il tavolo e ci ha invitato a sederci e a scambiare due parole. Loro avevano i tavoli tutti imbanditi, noi una modesta pasta al ragù! Con il ragù cucinato da noi (..). Incuriositi ci hanno chiesto cosa fosse quella roba che stavamo mettendo nella pasta. Gli abbiamo spiegato che in pratica era solo del macinato cucinato con un soffritto e un po' di rosmarino, con l'aggiunta di vino rosso. Oh my God! That's amazing! Meat with wine! Il miracolo della domenica di Pasqua. Così gli abbiamo fatto un piattino da assaggiare e il nonno della famiglia, come preso dal panico e dall'ebrezza "del vino nella carne" ha incominciato a girar in giro urlando RAGHIIIIUUUU!!! In tutto questo guardo Claudia e le dico: <<Hai visto che mega torta cicciona hanno sul tavolo? Caspita se la vorrei assaggiare>> Nemmeno il tempo di dirlo che ce ne avevano già tagliata metà solo per noi. Io amo questa gente!
Bè da lì in poi una tirata infinita verso casa passando questa volta tra le infinite distese di viti; paesaggi e colori che ricordano immensamente la Toscana. Un cappuccino e una redbull per un puro mix di caffeina; la ricetta ideale per questi rettilinei lunghi anche più di 50 km e per evitare di imbattersi in qualche animale selvatico lungo la strada. Non so quanti canguri morti avremo incontrato lungo questi 1.600km… ho perso il conto. Il nulla e il buio intorno a noi… qualche benzinaio ogni centinaio di chilometri ( Ps. in Australia se siete a metà serbatoio fate benzina alla prima stazione che trovate… non dite alla prossima. Rischierete di cagarvi sotto per niente), ci hanno accompagnato per circa 4 ore e alla fine dopo una serie di giochi giusto per tenerci svegli siamo tornati sani e salvi a Glenelg.
Un viaggio fantastico e dei posti indimenticabili e allo stesso tempo una compagnia davvero unica. E ovviamente Cody il migliore!
Ps. Cody (immagino l'abbiate capito) è il nome del mio Ford Econovan. Come per la bicicletta Johanna ho preso spunto dal cartone "Bianca e Bernie nella terra dei canguri". Lui è bambino biondo che i due topi vanno a salvare.
Pps. Quando dico fermatevi a far benzina appena potete non sto scherzando
Ppps. Le multe in Australia sono salatissime… me n'è arrivata una di un mese fa quando ero andato al camp surf con la macchina noleggiata. Andavo a 63kmh invece di 50kmh per un totale che a prima vista era $700 ma che la polizia mi ha confermato essere di "soli" $400. Voglio morire. Contando il fatto che non lavoro più perché qualcuno ha bellamente deciso che posso star a casa anche se la mia disponibilità era fino a maggio.
Pppps. Avevo fatto un concorso per vincere una borsa di studio per un Master in Reportage di Viaggio a Roma… sono stato preso!!!! La brutta notizia è che l'incontro sarebbe stato a Roma il 24 aprile e il master sarebbe iniziato il 5 maggio. <<Lei tornerà dall’Australia per frequentare il master?>>. Ovviamente ho risposto che la cosa sarebbe stata impossibile: <<Gentile Andrea, la borsa di studio si vince per partecipare e frequentare il master. Ci segua sul sito per le prossime iniziative. Cordiali saluti>> Questa la risposta. Passo e chiudo! Fuck!
























































