10 Novembre 2014
Sono ufficialmente in vacanza. Già… finalmente posso urlare a squarciagola la seconda parola del mio visto: Holiday.
Poco più di tre mesi trascorsi in compagnia della famiglia Mcardle: Damian e i genitori John e Julie. Una famiglia semplice, unita e assolutamente generosa; cosa assai difficile da trovare in questi ultimi tempi.
Grazie a loro ho imparato parecchie cose e sicuramente ho acquisito un sacco di esperienza. Chi se lo sognava che un giorno mi sarei ritrovato a lavorare in mezzo al verde, tra alberi di pere e prati infiniti. Chi mai l'avrebbe pensato di ritrovarsi con in mano delle cesoie, potare delle piante da frutto, ripulire la collina dalle erbacce a dagli infestanti da vero giardiniere; ritrovarsi a istallare un impianto di irrigazione, controllare in lungo e in largo nel frutteto se tutto funzionava alla perfezione; selezionare frutta per il supermercato; pulire cisterne, sterilizzarle e infine riempirle di sidro; creare la grafica, le etichette e tutti i restanti materiali grafici per una compagnia che sta avendo un successo e una crescita a livelli esponenziali non da sottovalutare. E tante tante altre cose che nell'arco di questo tempo mi hanno fatto crescere e sicuramente fatto capire che non c'è cosa più bella di lavorare a contatto con la natura e seguire tutti i suoi processi, comprendere le varie fasi di crescita e lavorazione. Tornar a casa distrutto e lercio, con tagli e fiacche sulle mani non era un male ma solo una soddisfazione. Un appagamento per aver fatto qualcosa di utile, pratico e faticoso. Non c'è stata giornata in cui abbia rubato o perso del tempo sebbene il più delle volte mi trovavo da solo in mezzo al nulla senza nessuno che mi controllasse. Voglio bene a queste persone che in così poco tempo sono riuscite a farmi sentire a casa e parte della famiglia, nonché pilastro essenziale all'interno dell'azienda.
L'ultima settimana è volata e la maggior parte dei lavori sono stati portati a termine. Venerdì, l'ultimo giorno era previsto il gran caldo e così è stato. Temperature sopra i 37° e non una nuvola in cielo. Assolutamente impossibile lavorar all'aperto. Un ultimo giorno decisamente fuori dai canoni; una mattinata passata a selezionare MELE. La cosa suonava davvero strana ma si trattava solo di preparare le ceste che poi sarebbero state trasformate in sidro, l'Appleanche, l'unico non ricavato dalle pere.
È stata una mattinata breve e rilassante. Alle 13.00 eravamo già con le gambe sotto il tavolo al ristorante dove già mi avevano portato prima della mia partenza per l'Italia. Un posto davvero carino e un hamburger, come direbbero qua, massive! Con noi c'erano anche Bill e sua moglie. Il caro e vecchio compagno di potature non voleva che andassi via senza salutarlo.
Sono andato via con lui al ritorno e mi ha mostrato casa sua, i suoi terreni e tutti i fiori che coltiva (non ve l'avevo detto: lui è in pensione ma ha comunque questa passione per i fiori che allo stesso tempo è diventato un lavoro). Mi ha mostrato le sue foto da giovane quando ancora biondo, fisicato e con i capelli lunghi surfava tra le magnifiche coste del Western Australia e della Nuova Zelanda. In vero stile da figlio dei fiori… chi l'avrebbe mai immaginato così.
E poi mi ha fatto uscire nel suo backyard (per intenderci il giardino di casa)… uno spettacolo che mi ha lasciato a bocca aperta. Sotto ai nostri piedi la collina cadeva a picco e davanti a noi l'immensità degli eucalipti che ricoprivano tutte le colline. Un posto da film dove a fine serata ti siedi sull'uscio di casa e nel silenzio contempli l'infinità del paesaggio davanti a te. Solo lui e sua moglie. Non riesco nemmeno ad immaginare quali tramonti si possano godere da lassù.
Il sabato seguente ero diventato definitivamente disoccupato; una parola che oramai leggiamo e sentiamo ovunque in Italia, che ci terrorizza e ci persegue; eppure qui non mi spaventa. Qua per fortuna ha tutto un altro suono.
È stata una giornata di puro relax in cui ho colto l'occasione per riorganizzare e lavare il mio van; cosa che non facevo da un sacco di tempo. Ora ha tutto un altro aspetto.
La sera stessa è arrivato Luca, direttamente da Amburgo, dopo aver fatto tappa da un suo amico conosciuto in Nuova Zelanda e che ho avuto il piacere di conoscere la scorsa estate in Italia. A casa lo attendevano una decina di persone per dargli il più caloroso benvenuto (cosa che secondo me non si aspettava).
Dopo aver atteso più di un'ora in aeroporto, eccolo spuntare dalla porta degli arrivi internazionali. Rasta, barba lunghissima e camicia da boscaiolo. Mi chiedo come abbiano fatto a non fermarlo ai controlli. Si bé, è pur vero che ci hanno messo un po' a farlo uscire dato che non ci credevano che fosse la stessa persona presente sul passaporto.
Tempo un quarto d'ora era già con una bottiglia di birra in mano e tempo un paio si è ritrovato a letto dopo essere stato portato di peso. Bé dai, colpa del jet lag…sì.
I giorni successivi gli abbiamo spesi insieme per risolvere tutte le cose burocratiche: banca, numero di telefono, tax file number e assicurazione medica. E tra una cosa e l'altra l'ho portato a vedere il Botanic Garden di Adelaide. Completamente diverso da come l'avevo visto lo scorso inverno. Fiori e verde in abbondanza e la compagnia di due giardinieri (mio fratello e Andrea) l'hanno reso sicuramente più interessante.
Che dire quella che era la mia esperienza in Australia è tornata ad essere la nostra esperienza. Sta per iniziare un viaggio ancora in compagnia di mio fratello Luca, dopo aver già trascorso assieme un mese lungo la costa ovest dell'isola nord della Nuova Zelanda. Sicuramente cambieranno tante cose; le decisioni da prendere e tutto il resto non saranno più solo mie. Ora con me ci sarà una persona più grande e "forse" più matura. Ma questo non vuol dire che non dovrò preoccuparmi di lui, anzi, conoscendolo forse dovrò tenerlo sempre sott'occhio.
Ma nel nostro viaggio, almeno fino a Perth, ci sarà con noi anche Andrea da Cuneo, o meglio da Boves, che dopo mesi passati in farm e qualche settimana da disoccupato ha deciso che è tempo di cambiare e di trovare un nuova strada.
Ma prima di tutto questo c'è Kangaroo Island; ma questo cari amici è un altro racconto.



























