venerdì 16 maggio 2014

Non abbattetevi... prima o poi qualcosa salterà fuori

16 Maggio 2014

Céline è arrivata a casa Augusta giusto per l'ora di pranzo, con il suo mega zainone sulle spalle. Una ragazza semplice e alla mano come tutti i backpackers che incontri lungo la tua strada. Un saluto a Claudia prima che andasse a lavorare, un abbraccio a Stijn, un bacio fraterno da Roberta e un ultimo pasto insieme a Tiffany e Luca. Alle 13.00 siamo pronti a partire.

270km per arrivare a Renmark dove a quanto pare cercavano un numero infinito di backpackers per la raccolta di arance, limoni e mandarini.
Tre ore e mezza circa di viaggio immersi praticamente nel nulla. Un orizzonte infinito di arbusti e terra secca. Ci stavamo lasciando alle spalle il verde e le viti delle Adelaide Hills. L'unica cosa veramente bella è stato il Murray River con le sue acque che passano in mezzo a foreste di eucalipti morti, creando un'atmosfera tetra e misteriosa.
Tre ore che tutto sommato, parlando del più e del meno, sono passate in fretta. Céline è al suo secondo anno di visto in Australia ed ha girato parecchio. Era arrivata la mattina stessa con un volo da Darwin e fortuna vuole che ha trovato me per un passaggio fino a Renmark, dove poi avrebbe trovato un modo per arrivare fino a Mildura (ma se controllava meglio, poteva ben notare che a Mildura c'è un aeroporto e avrebbe risparmiato un po' di soldi). Lì ha trovato un lavoro come cow-girl… o meglio, lavorerà in un allevamento di bovini e da quanto ho capito il suo compito sarà di portar le mandrie al pascolo (qualche giorno fa però mi ha chiamato dicendomi che ha già lasciato il lavoro per motivi che non mi sono stati specificati… mah). Siamo arrivati in città quando oramai era buio e anche per questo non è stato facile trovar la casa dei genitori di Kate - Kate è la nuova coinquilina di Tiffany e quando è venuta a sapere che stavo andando a Renmark in cerca di un lavoro in farm, mi ha subito messo in contatto con i suoi genitori che abitano lì.

Come siamo arrivati, Healther (la mamma) mi ha mandato un messaggio di benvenuto, dicendomi che avevano un cane di media taglia a cui non piacciono per niente gli sconosciuti e che al 90% avrebbe cercato di mordermi. Dopo che il mastino è stato rinchiuso siamo stati accolti calorosamente da questi due simpatici genitori che ci hanno concesso una bellissima e tanta sognata doccia calda (non potete capire quanto ha fatto freddo quella notte). Ci hanno offerto anche la cena ma ho rifiutato pensando che fosse già stato troppo una doccia e un té caldo offerti a due sconosciuti entrati in casa loro. Pasta riscaldata e zucchini bread di Tiffany: questa la nostra cena. Dopo aver parlato un po' del nostro viaggio e della nostra vita con Healther e Dave, con il cane che con addosso la museruola tentava invano di morderci le caviglie, e dopo aver visto le foto di famiglia e di Kate da piccola (che ho visto solo una volta e con cui avrò parlato veramente 5 minuti in tutta la mia vita, ma che in quel momento era diventata la mia miglior amica), siamo andati a dormire: io nel van e Céline, un po' disorientata, nella stanza di Kate.
Purtroppo questa simpatica coppia non è riuscita a trovarmi troppi contatti, ma mi hanno comunque dato alcune dritte. 

Il mattino seguente siamo andati al MADEC, una compagnia che si occupa di trovar lavoro, o meglio di trovar dipendenti ai datori di lavoro in cerca di personale. Questi al tempo stesso sono in stretto contatto con la National Harvest che si occupa di trovar lavoro nelle farms in Australia in modo da rendere facile ai backpackers la strada verso il secondo anno di visto.
A quanto pare per trovar lavoro in questa regione devi passar attraverso il MADEC. Convinto di trovar subito qualcosa, vengono brutalmente deluso e mi viene detto che per il momento non c'era niente e che sicuramente sarebbe arrivato qualche lavoro la settimana dopo (tenendo conto che era solo mercoledì). Prima di uscire però mi viene detto da uno degli assistenti di tornar il pomeriggio verso le tre e mezza che probabilmente qualcosa sarebbe saltato fuori.
Non molto convinto ho deciso di provar l'impresa Mildura. Per fortuna Céline era ancora con me e ci siamo spartiti la benzina per altri 139 km, arrivando alla meta dopo più di un'ora e mezza; cambio fuso e cambio stato, si ritorna a far visita al Victoria.
Qui il mio morale è caduto sotto i piedi: MADEC, ostelli e ricerche su internet mi dicevano che non c'era lavoro e che purtroppo eravamo in una stagione poco produttiva. Eppure gli annunci non dicevano così… mah. Un po' confuso e decisamente abbattuto lascio Céline in biblioteca e decido di far marcia indietro verso Renmark dove per lo meno avevo ricevuto qualche messaggio "positivo".
Altri 139km… in pratica in un unico monotono rettilineo alle radici del deserto (e lo si può ben vedere anche da Google Earth).

Dopo aver trascorso l'intera giornata in attesa di un riscatto mai giunto, sono andato alla ricerca di un posto per dormire ed ho trovato una bellissima area camping vicino al fiume, dove un po' sorpreso trovo un sacco di backpackers a dormire e gente che pesca e cucina pesce fresco.
Sfinito dalla giornata mi sono cucinato qualcosa di veloce per poi rintanarmi nel van verso le 18.00 quando oramai era completamente buio. Le giornate si sono accorciate e alle 5 il sole incomincia già a scomparire. L'inverno arriva anche in Australia… così come la voglia di non far nulla o meglio l'impossibilità di godersi la giornata. Ho speso gran parte del tempo in quei giorni a leggere Lo Hobbit in inglese (e lo trovo abbastanza semplice), a suonare la chitarra e a sistemare le foto (quando il computer era carico - cosa rara non avendo la corrente).

Per non descrive nei minimi dettagli tutti i giorni, questa può considerarsi una sintesi:
Avanti e indietro tra Renmark, Berri e paesini limitrofi. Passando per le farms e chiamando una quantità infinita di numeri. La risposta più frequente? <<Next week, next week>> Pasti rari e molto semplici con il mio fornelletto a gas. Mi era passata anche la fame e la voglia di cucinare qualcosa. I giorni scorrevano e la mia voglia di rimaner ad attendere una risposta si stava a poco poco consumando. Le aree BBQ e i fast food erano privi di prese per la corrente (una fonte vitale di cui ci eravamo serviti in Nuova Zelanda); la geniale idea di attaccarsi ad una presa al centro commerciale è stata demolita dopo solo 20 minuti dall'addetto alle pulizie.
Ma in fin dei conti c'erano ancora Healther e Dave che mi hanno accolto più che volentieri in casa per poter ricaricare tutto quanto e nel frattempo far una doccia (docce pubbliche o spiagge non ce n'erano). Quel pomeriggio è venuto giù anche un bel acquazzone e nell'attesa che la pioggia finissime mi sono divertito a suonare un po' la chitarra con Dave (un mostro con la chitarra e la tastiera) che ha trasformato la stanza di suo figlio (che ora vive in America) in un vero e proprio studio di registrazione. Io vs chitarra: 0-10 per lei… faccio pena.
Per fortuna in uno di quei giorni ho incontrato una ragazza, Lauren da New York. Una faccia che non mi era nuova… <<Tu per caso sei stata a Byron Bay a dicembre? E lavoravi in qualche bar?>> <<Sì sì ero lì! Pure io ti avevo già visto da qualche parte!>>  Ancora una volta, una dimostrazione di quanto sia piccola l'Australia. Lei ora lavora in un bar sul fiume a Berri e una mattina sono andato a trovarla e mi è stato offerto pure un cappuccino. O meglio, qualcuno l'ha pagato al mio posto. Non è la prima volta che sento parlare di questo caffè "extra". In pratica chi vuole può pagare un caffè in più che verrà regalato a chi ne ha più bisogno o, come in questo bar, ai giovanni backpackers che stanno girando l'Australia.
Lei mi ha lasciato anche qualche contatto telefonico ma purtroppo nessuno di questi è stato molto convincente.
Dopo quattro giorni passati nell'attesa e nella quasi depressione al quinto giorno ho deciso di prendere e far marcia indietro passando per Barossa Valley, precisamente a Tanunda, dove un ostello cercava dei ragazzi per il confezionamento delle patate. Prima di partire ho deciso di chiamare e mi hanno assicurato il lavoro.
Altri 169km per più di due ore di viaggio.. Sono arrivato all'ostello alle 12.00 ma purtroppo la reception era chiusa fino alle 17.00, informandomi che avrei dovuto aspettare fino a quell'ora perché in quel momento non c'era nessun responsabile.
Nel frattempo in quei giorni sono sempre rimasto in contatto con gli altri ragazzi e quel pomeriggio gli avevo avvertiti che non ero tanto distante da Adelaide e che se tutto andava in porto, non sarebbe stato difficile vedersi nel weekend.
Dopo cinque ore di attesa è arrivato il responsabile. Mi ha parlato del più e del meno, delle ore e dei giorni di lavoro e di quanto avrei pagato per l'accomodation; mi era sembrata una fregatura. Facendo quattro conti avrei lavorato, se andava bene, 3/4 giorni al dì e contando le spese per l'ostello ed extra, molto probabilmente sarei riuscito a mettere da parte, poco meno di $200 dollari a settimana (in poche parole niente) e il contratto minimo era di 3 mesi e nel caso avessi mollato prima avrei dovuto pagare $300 di "multa". Con una bella faccia da <<ma vaff*****>> , carica di chilometri alle spalle, ore ed ore di macchina e benzina buttata nel cesso, sonno e condizioni igieniche precarie decido di mollar tutto e far marcia indietro. Me ne torno "a casa"!

Bè devo dire che il viaggio da lì a Glenelg immerso nel buio australiano è stato abbastanza difficile. Ho pensato e riflettuto parecchio arrivando comunque alla conclusione che non dovevo abbattermi e che qualcosa prima o poi sarebbe saltato fuori, mal che vada avrei optato per un WWOOF, non ricevendo alcun compenso ma per lo meno per poche ore di lavoro al dì avrei avuto vitto e alloggio gratis, oppure avrei potuto cerca una nuova occupazione in città mettendomi in tasca qualche soldo. Non lo so cosa sarebbe stato meglio per me, ma oramai avevo deciso di tornar indietro.

Fortuna vuole che i ragazzi non erano in casa, ma c'erano solo Jesse e gli inglesi. Contenti di rivedermi e non troppo sorpresi mi dicono che in quei giorni in casa era tutto più triste e che si era sentita la mia mancanza… e che soprattutto Claudia, la più suscettibile della casa, ha pianto a lungo (ahahah mi offenderà per questo). Fatto sta che gli ho accolti e sono stato accolto con un bel: <<Do you wanna beer?>>. Non so descrivere le facce impietrite degli altri, quando rincasando, mi hanno visto spuntare dietro il divano. Un mix di allegria e di offese per essermene andato così, senza una meta e un obiettivo ben definito e al tempo stesso di compassione per non aver trovato nulla e aver sprecato tempo e soldi inutilmente.

Triste e desolato sono andato a dormire nel van. Accendo il pc per controllare le email e cosa vedo??? Damian replied to your ad "Graphic Designer" on Gumtree: <<Hi Andrea, we are a perry and cider producer in the Adelaide Hills looking for a reasonable priced graphic designer to take our branding to the next level. Do you have your own software? Do you have set rates? Feel free to call me this week on 04******** between 9 & 5 and have a chat. Thanks, Damian>>

La fortuna mi ha bussato alle porte proprio nel momento in cui credevo che tutto fosse perduto. Da settimana prossima lavorerò per la Paracombe Premium Perry (http://paracombepremiumperry.com.au/) a cui dovrò rifar l'immagine aziendale. In particolare pensare alla nuova grafica e al nuovo logo che finirà su tutte le etichette delle bottiglie dei loro prodotti, che vanno dal cider, al gingerbeer sino ai vari tipi di perry (un sorta di vino di pera). Questo perché tra qualche settimana si lanceranno nel vero mercato dei liquori, presentando i loro prodotti anche negli hotel australiani. Fino ad ora, i loro drink si potevano acquistare solo in sede o in alcuni negozietti. E a pensare che più volte, avendo in mano una bottiglia di birra, mi è capitato di dire: <<Mi piacerebbe un sacco realizzare le etichette delle bottiglie di alcolici, chissà se un giorno ne avrò la possibilità>>. Sono andato qualche giorno fa a mostrargli alcune mie idee senza che lui me le avesse chieste e gli ho fatto una buonissima impressione, regalandomi anche una cassa da sei, con i vari drink che producono. Buonissimi e ciumbia se picchia il gingerbeer (7%). La notizia bella è che già da lunedì mi conterà i giorni lavorativi per il Second Year Visa sebbene mi occuperò solo della grafica. Finita quella lavorerò nel loro frutteto per la potatura, mai fatta in vita mia, ma no problem… mi hanno detto che me lo insegneranno in pochissimo tempo. Meglio di così non poteva andarmi… 700km di auto e 5 giorni di viaggio, quando la risposta era sopra le colline a 35km da casa.

Oggi, venerdì 16 maggio sono stato invitato a cena a casa loro. Mi sa che tra cider e liquor, mi toccherà fermarmi là a dormire. <<Hi Andrea, is there any food you don't eat? Just working out dinner>>  << Don't worry! I eat everything!>>  <<Ok, do you like Thai?>> Oh fuck… io odio i cibi piccanti e speziati.














domenica 11 maggio 2014

È ora di pensare al futuro

7 Maggio 2014

Gente che surfa a Glenelg???? Ma se non si era mai vista un'onda! Sarà che si era alzato un vento pazzesco o forse sarà che quel 29 aprile l'eclissi solare ha giocato la sua parte. Purtoppo l'ho vista solo ad occhio nudo lungo tutto il viaggio in tram da Adelaide a Glenelg. Non è stata completa ma ha avuto comunque il suo fascino… soprattutto nel vedere ancora una spicchio di Luna davanti al Sole nell'istante in cui stava scomparendo...

Dopo un mese e passa doveva pur accadere che Joe, il proprietario di casa mi sgamasse da solo in casa; ma per fortuna non ero proprio solo… con me c'era anche Tiffany, che in teoria però avrebbe dovuto lasciar la casa una settimana fa. Insomma un epic fail ma ce la siamo cavata per bene. Beccati in pieno mentre ci cucinavamo tranquillamente il nostro pranzo nella cucina della casa. Abbiamo fatto credere che stavamo preparando il pranzo per gli altri che erano di ritorno dal lavoro. In un modo o nell'altro ci hanno fatto capire che una situazione del genere non doveva ricapitare, soprattutto se in casa non c'è nessuno che veramente paga per vivere lì. <<Io sono un amico di Claudia e Roberta… quello che lavora con loro e quello è il mio van; domani partiremo per una vacanza (balla assurda) e quindi sono qui per quello>>.
Bé per farla breve ho evitato per il resto dei giorni di rimanere in casa da solo (cosa difficile essendo ora disoccupato) e alcune sere ho dormito nel van lontano dalla casa. Mentre Tiffany, dopo una notte da homeless insieme a me, è riuscita finalmente a trovare un'altra sistemazione non lontano da Augusta St.

Non scrivo da tanto tempo quindi aspettatevi una bella Bibbia:

Altro weekend, altra scampagnata… questa volta davvero vicini. Circa 30 minuti di macchina per arrivare ad Aldinga Beach. Ci eravamo prefissati di partire il sabato sera e campeggiare da qualche parte; ma nessuno si sarebbe mai immaginato che proprio lì c'erano divieti di campeggio probabilmente ogni 5 metri. Così dopo aver ammirato per un po' una nitidissima via lattea, abbiamo fatto quattro conti e abbiamo deciso di tornar a casa per poi tornar indietro il mattino seguente e goderci l'intera giornata.

Arriviamo direttamente in spiaggia e spavaldi come non mai ci catapultiamo con il van sull'infinito bagnasciuga che si era creato per la bassa marea; un via vai di macchine lungo tutta la spiaggia e tra queste anche Cody. Non capita tutti i giorni di scendere dall'auto, avere sotto i piedi una sabbia bianca e il tutto a pochi passi dal mare. Non capita tutti i giorni di trovare un divano abbandonato, sedercisi sopra e con una birra in mano contemplare l'oceano e scattare una foto che ha il suo "perché".
Una giornata di puro relax… con panza al vento, affondati nelle sedie da campeggio, cercando di cogliere l'ultimo vero sole dell'anno. Non soddisfatti io e Claudia abbiamo deciso di farci anche un bagno in quell'acqua così limpida ma tanto tanto tanto fredda. Due mozzarelle immerse in un mare che pareva olio. Tanto bianco da rimpiangere la pelle da magrebino dei primi giorni ad Adelaide.

Abbiamo deciso di fermarci a mangiare nell'area picnic poco sopra la spiaggia e nel mentre ecco che arriva affannando una vecchissimo van stile hippie! Sarebbe bello poter riprodurre il suono che faceva quel clacson… era tipo il verso di un cane decrepito privo di voce.. Auuuuuuurrrrrhhhh!
Eccoli i 4 impavidi da Byron Bay!!! Vale, Julien, Max e Kyle con il loro bellissimo pulmino tutto colorato e addobbato. Eccola qui un'altra dimostrazione di quanto sia piccola questa Australia; persone con cui avevi vissuto il primo mese in quella piccola cittadina di nome Byron Bay all'Ars Factory. E nel ricordare tutti i bei momenti passati insieme ecco che scatta il momento "presi male" per il caldo, le onde e le lunghe giornate di sole lasciate alle spalle mesi fa.
Loro erano qui di passaggio dopo essere stati ad un festival in Victoria. Ma le loro strade si sono divise ad Adelaide… il francese Max, con una treccina a posto del pizzeto, è tornato a Byron Bay (quel posto crea dipendenza), Kyle, il canadese, senza una lira in tasca è rimasto ad Adelaide riuscendo a lavorare in ostello in cambio dell'accomodation, mentre la bella coppietta di Parigi è in cerca di una lavoro qui in zona e se non troveranno niente ritorneranno verso il Victoria.
La sera stessa sono andando a dormire con loro in un'area di sosta a nord di Glenelg vicino al West Lakes. Nanna presto perché il mattino dopo mi aspettava l'impresa "Goolwa". 

Sono ancora in attesa che mi arrivi qualcosa via posta per la multa presa più di un mese fa a Goolwa ma per il momento sembra se ne siano dimenticati.
Il mattino seguente mi sono alzato presto per andar da solo fin là a chiedere spiegazioni direttamente all'ufficio di polizia di Goolwa dopo circa un'ora di auto, ma non è stato per niente produttivo. Sconsolato e con il morale a zero ho deciso di ripercorrere quella strada in cui per una stupida distrazione mi stavo giocando tutti i soldi messi da parte per un ipotetico "viaggio". VIAGGIANDO SOTTO I 50kmh sono arrivato alla spiaggia del surf camp… una giornata bellissima: sole e onde pulite, peccato che non avevo nessuna tavola con me e di Kingo, il tizio che noleggiava le tavole, non c'era traccia. Così ho deciso di farmi una scampagnata solitaria tra le colline della Fleurieu Peninsula andando alla ricerca di scorci nuovi. Mi sono spinto fino a Waitipinga Beach dove un cartellone di allerta mi segnalava la presenza di una zona per surfisti altamente esperti per la presenza di forti correnti oceaniche e onde potenti. Non potevo trovar posto migliore per godermi un bel pranzo in compagnia di persone amanti del rischio.
Nel tornare verso casa ho deciso di percorre strade secondarie che mi hanno regalato anche alcune coppie di canguri; pace e natura attorno a me… il mio umore era tornato sereno se non fosse che la lancetta della benzina segnava quasi la riserva! Ma sono proprio cretino! Non ci avevo fatto caso… Insomma non so quanti chilometri mi son fatto con il cuore in gola, pregando di riuscir ad incrociare un benzinaio. E alla fine eccolo là; caro come non mai ma in quel momento ero disponibile a sborsare qualsiasi cifra pur di non rimanere a piedi. Questa volta non me lo scorderò più… in Australia ogni volta che vi fermate fate il pieno! E spesso!

Nel frattempo casa Augusta si è riempita di nuovi coinquilini, Amy e Niall dall'Inghilterra e Jesse, AUSSIE al 100%: non molto alto, biondo e piazzato. Cos'hanno in comune questi ragazzi? Lavorano come dei matti e quando tornano a casa li vedi sempre con in mano una birra. Questa è la frase che più mi son sentito dire in questi ultimi giorno e che poi è diventata un vero e proprio slogan: <<Do you wanna beer?>>. Bravissimi ragazzi e soprattutto super gentili. Fate conto che il nostro caro Jesse è andato a comprare un bellissimo BBQ solo per la mia festa di addio (una delle tante che abbiamo fatto dato che ogni giorno rinviavo la partenza). Una festa che è iniziata alle 5 del pomeriggio ed è finita appena all'una e mezza di notte… ma non so quanta birra è stata fatta fuori. Una cosa molto intima, con i pochi che sono riusciti a venire ma molto apprezzata. La foto della serata? La mia con il pijama da coccodrillo di Claudia nel letto di fianco a Jesse defunto a metà serata.

Nel frattempo, nei giorni precedenti dopo aver accompagnato Claudia a farsi tatuare un famoso stencil di Bansky sulla caviglia (e devo dire che non si è lamentata un secondo! Che uomo!), io, Vale, Julien e Kyle, siamo andati in cerca di qualche lavoro nelle farms tra le colline di Adelaide, passando per posti fantastici, chiedendo prima a Gumeracha e poi a Barossa… ma non è la stagione buona per questi posti, e così a testa bassa ci è toccato ritornar a casa dopo aver passato quasi due giorni girando di qua e di là e campeggiando una notte sulle colline di Barossa, dove il nostro impavido canadese ha sfidato il freddo di queste notti di autunno, dormendo in maglietta in una delle mie tende, rifiutando materassino, sacco a pelo ecc. Alla fine l'ho costretto a mettersi sotto almeno il materassino sgonfio, in modo che isolasse un po' e gli ho offerto anche una felpa, un sacco a pelo e un cuscino. Morale della storia il mattino dopo mi ha detto che non ha dormito nulla e ha sofferto il freddo tutta notte. Te capì quel che vulea fà il ganasa?
Giorni persi ma allo stesso tempo è stata comunque una bella scampagnata tra i boschi dove finalmente ho potuto osservare veramente il passaggio dell'autunno. Ecco i colori che vedevo solitamente sulle piante a casa mia: rosso, giallo e arancione.. per un certo momento mi sembrava di essere ritornato nei nostri boschi.

Sempre in questi giorni, sfruttando anche il clima decisamente triste (pioggia e freddo a volontà tant'è che di notte si arrivano a toccare i 10° o meno) sono andato a vedere tutti quei posti che in questi 4 mesi ad Adelaide non ero ancora riuscito ad andare a vedere. L'Adelaide Museum dove ho passato un intero pomeriggio a osservare tutta la storia naturale dell'Australia, nonché l'Aboriginal Cultures Gallery, l'Adelaide Biennal Of Australian Art con l'esclusiva mostra Dark Heart (molto "strana"), il Botanic Garden che sicuramente non è ai livelli di quello di Sydney ma merita comunque; peccato solo di essere capitato nel periodo sbagliato, quando il mondo vegetale è diciamo "in letargo".

La mia partenza era prefissata per lo scorso lunedì.. ma alla fine tra ricerche online, attese di chiamate ecc. ho deciso di partire mercoledì e con me si è aggiunta Celine una ragazza francese che ha risposto al mio annuncio su Gumtree; con le dividerò la benzina fino a Renmark, a circa tre ore da Adelaide, non lontano da Mildura, dove in teoria inizia la stagione delle arance e dove spero di poter trovar lavoro. 

È stato difficile lasciar i ragazzi di Glenelg; è stato difficile lasciare le mie due donne, nonché colleghe, nonché amiche e compagne inseparabili in questi mesi ad Adelaide; è stato difficile lasciare persone con cui sei stato poco tempo assieme ma che di fatto sono entrate a far parte della tua routine. Ciao Claudia e Roberta, ciao Luca, Stijn e Tiffany. Grazie per avermi sopportato in questi mesi e per avermi aiutato nei momenti un po' difficili e avermi sostenuto nei momenti felici.
Sicuramente ci saranno altre occasioni per rivederci, l'Australia come vuole dimostrarsi e molto piccola; chissà magari riuscirò a tornar a trovarvi ogni tanto, sempre se troverò un lavoro che non sia tanto lontano. Fatto sta, ragazzi, che mi mancate già e voltare pagina e iniziare una nuova avventura non è sicuramente stato facile.